Questo sito contribuisce alla audience di
 

Spalletti boccia gli stadi italiani: “Ci piove dentro”. Poi promuove i giovani azzurri

Il ct boccia i rigori facili, ma non il calendario: “Si può giocare tanto”. Molta attesa per Maldini e Pisilli, su Gabbia frecciata al Milan: “Squadra con pochi italiani”

Firenze Dal ritiro della Nazionale, che si prepara ad affrontare Belgio e Israele in Nations League, Luciano Spalletti lancia l’allarme stadi: “Quello dell’Atalanta rappresenta bene l’Italia. Ma ce ne sono tanti che mettono tristezza, in alcuni piove sugli spettatori. La passione della gente merita altro. Bisogna fare in fretta a mettersi a posto, Bisogna fare al più presto questi stadi”. L’appello del ct è un assist per la Figc, in vista dell’Europeo 2032 che l’Italia ospiterà con la Turchia. Il ritardo in alcune città, come Napoli, è evidente.

E Milano ha appena perso la finale di Champions del 2027, perché non poteva offrire all’Uefa la garanzia che non ci sarebbero stati cantieri dentro il Meazza.

Spalletti e i rigori: “Se arbitrassi, lascerei correre di più”

Il commissario tecnico ha toccato anche il tema del giorno, quello dei rigori troppo facili in serie A: “Ho visto la partita di Firenze vicino al designatore, Gianluca Rocchi, e lui è stato impegnato tutto il tempo col telefonino a fare valutazioni. A me riesce difficile entrare nel lavoro di altri. La mia impressione è che si stiano creando difficoltà. Dal mio punto di vista vedere che si dà continuità al gioco sarebbe meglio. Un contatto non è un impatto, le valutazioni poi le fanno l’arbitro e il Var, che può rivedere le azioni a velocità rallentata e normale. Sarei curioso di fare l’arbitro, lascerei correre molto”.

Spalletti controcorrente: “Non si gioca troppo”

Sul tema dei molti infortuni indotti dal calendario sempre più pieno di partite, invece, Spalletti va controcorrente: “Per me non si gioca troppo. Bisogna distinguere. Ci sono squadre senza tanti calciatori, ma altre ne hanno 25 e possono giocare tanto: se si continua a fare questi ragionamenti, significa che si resta attaccati agli alibi. Si può andare in campo spesso, basta avere il coraggio di far entrare gli altri calciatori in rosa: la distinzione tra titolari e riserve non ha più senso, ce ne sono 25 tutti dello stesso livello. Juventus, Inter e Milan hanno giocatori a disposizione per giocare tante partite. Gli infortuni spesso dipendono molto dalla testa dei giocatori, dalla pressione, non dalla fatica muscolare. Una squadra che fa bene, non a caso, ha meno infortunati di una che ha difficoltà di classifica”.

Spalletti e le assenze: “Bisogna credere ai calciatori”

Altro è il discorso su chi si chiama fuori dalle Nazionali Lukaku ha rinunciato al Belgio, Vlahovic alla Serbia. La Nazionale, priva per infortunio di Barella, non rischia, garantisce Spalletti: “Bisogna valutare le singole situazioni, ma per me la Nazionale è un’emozione permanente e ho rivisto nei calciatori che si sono ritrovati qui la stessa mia sensazione. Ora la nostra parola d’ordine è continuità. E i nostri campioni hanno capito che venire qui li aiuta anche nelle loro squadre. Li ho visti entusiasti, ho visto lo stesso modo di stare insieme dell’ultima finestra. Poi bisogna anche credere ai calciatori: Kean era qui vicino, la schiena gli fa molto male, era inutile tenerlo qui. E Gatti l’abbiamo lasciato a Torino. Poi se uno non vuol venire si lascia fuori, si chiama un altro del suo stesso livello”.

Spalletti promuove Maldini. “Ha purezza tecnica”

L’elogio di Daniel Maldini, che ripercorre le orme di papà Paolo e nonno Cesare, è sincero: “Lui è un po’ il calciatore che ci manca, serve uno con questa sua purezza tecnica. Ha tante qualità, la giocata bella, incantevole e la fisicità, il reggere botta nei contrasti, sa mettersi davanti e con la corsa che ha è difficile riprenderlo. In più sa giocare benissimo spalle alla porta. A volte si assenta un po’ dal gioco. Vedendolo con più continuità, gli ho visto fare cose nuove. Vediamo che effetto gli farà questa settimana azzurra: io penso che le sue emozioni potranno esplodere in giocate di alto livello. Lo stimoleremo a essere più continuo nei 90 minuti. Gli parlo volentieri, mi sembra che abbia buone prospettive”.

Spalletti esamina Pisilli e Gabbia

Il centrocampista della Roma Pisilli è un’altra novità, col portiere della Juventus Di Gregorio e il difensore del Milan Gabbia: “Pisilli è un centrocampista moderno, mi diceva De Rossi che nelle partitelle fa sempre gol. Sa fare un po’ tutto, sta bene dentro la nostra storia, che richiede giocatori duttili. Ora io sono costretto a fare queste prove, per il momento voglio portare 23 giocatori, perché non voglio fare sentire a nessuno che è fuori, mentre gli altri magari giocano la partitella. Gabbia ha fatto vedere di sapere comandare la difesa, di essere molto attento e intenso. L’ho convocato con gioia: un ulteriore piacere è il fatto che sia un giocatore del Milan, un club ora con pochi italiani, ma che può dare tanto alla Nazionale”.

Spalletti, Retegui e l’elogio di Gasperini

L’elogio di Retegui è utile a introdurre quello della squadra in cui gioca il centravanti oriundo: l’Atalanta: “Retegui ha già segnato 7 gol? Io sono contento, quando vedo i calciatori crescere. Mateo ci aveva già dimostrato di essere un professionista straordinario. L’Atalanta può essere un modello di riferimento. Lo può essere come società, non solo come calcio giocato. Gasperini è un allenatore stimolante, c’è da apprendere molto da lui: è un amico”.

Per Spalletti Chiesa e Zaccagni punte

Per gli esterni d’attacco, nel 3-5-2, c’è meno spazio: “Ma Zaccagni ha concluso da seconda punta, Chiesa ha giocato con Allegri spesso da seconda punta. Zaniolo era un esterno e ora Gasperini lo fa giocare da punta. Ormai non hanno paura di sentire il fiato del difensore sul collo. Queste due partite sono importanti, è vero che, se le vincessimo, potremmo affrontare con più leggerezza quelle di novembre e fare altre prove. Ma c’è un problemino: gli altri non sono d’accordo a perdere. In campo bisogna confermarsi squadra come a settembre con la Francia a Parigi, non fare lo scaricabarile. Da quando sono tornati dall’Europeo, i giocatori hanno avuto reazioni importanti. Dobbiamo essere innanzitutto un gruppo forte, poi il gol lo sanno fare tutti, anche i difensori”.

Spalletti e il dualismo Ricci-Fagioli

La tattica, ora che le squadre della serie A sono spesso tornate alla difesa a 4 proprio quando la Nazionale ha scelto la linea a 3, non è un assillo: “Semmai questa è una risorsa in più nell’impostazione. Ma l’urgenza è un’altra: dimostrare agli italiani che possono essere orgogliosi di noi. Bisogna dimostrare attaccamento. Ricci o Fagioli regista? Ricci nel Torino fa anche la mezzala ultimamente e ha più corsa, ma sono tutti e due moderni, tecnici e con visione di gioco, possono fare tutti e due i ruoli. Fagioli riesce a fare passare il pallone dove altri non vedono spazio Avendo due partite, non voglio dare l’impressione di preferire qualcuno. Il Belgio, anche senza Lukaku, è un bell’esame, una delle squadre che costruisce meglio coi difensori. E Tedesco è un bel professionista, che va dritto per la sua strada”

Segui tutte le ultime notizie di sport

Next Post

Juventus, Koopmeiners ha una costola rotta: domenica non riusciva a respirare

Lun Ott 7 , 2024
L’olandese è in dubbio per la ripresa del campionato, quando mancheranno anche Nico Gonzalez e Conceição. Thiago Motta spera di recuperare almeno Weah per la sfida tra le terze in classifica contro la Lazio

Da leggere

P