Il filotto di 11 vittorie in Serie A è un traguardo storico, ma Luciano Spalletti sa bene che è lo Scudetto l'obiettivo in grassetto e sottolinea l'eccezionalità del cammino compiuto: "Va fatto un ringraziamento ai calciatori per la disponibilità che hanno avuto verso i compagni: hanno fatto una prima parte di campionato da marziani. Questi giorni di riposo ci fanno bene, l'andamento imposto dal campionato stressa gli addetti ai lavori e mette a rischio la salute dei calciatori: se non si cambia spesso, è impossibile tenere certi ritmi. I 15' finali fanno capire che tipo di percorso hanno fatto i ragazzi, loro hanno fatto sembrare facili partite che non lo sono: i cinque cambi non permettono di considerare le partite siano chiuse. Abbiamo fatto qualche passaggio inutile e in alcune situazioni ci siamo accontentati, poi l'Udinese ci ha messo del suo".
Il tecnico toscano parla dell'Udinese e del Mondiale: "E' un'Udinese diversa dalla mia, Sottil è sveglio e non ha mutato l'assetto, salvaguardando il lavoro precedente, ma se la partita è stata in discussione è perché non abbiamo segnato il 4-0; mi sarebbe piaciuto andasse in Qatar Mario Rui, oggi ci ha dato quel pizzico di tecnica necessaria in più. Non ho nulla da dire ai miei calciatori, sono ottimi professionisti: a qualcuno servirà tenere alta la concentrazione, oppure ritroveremo migliorati quelli che si sono riposati. Potete dire quel che vi pare, parlare o meno di Scudetto e per me è lo stesso: i ragazzi sanno che conta il qui e ora, non il domani e ieri, perché i punti in palio sono 69 e possiamo crescere ancora".