Roma – “Giocare all’estero può essere fondamentale, perché noi abbiamo a che fare col calcio internazionale ed europeo: avere calciatori che sanno l’aria che si respira in quei contesti è importante. Sono lori i calciatori che possono spiegarci quello che troveremo di fronte in queste partite. Giocare in squadre e certe partite come fa Riccardo, per noi, è fondamentale”.
L’importanza di giocare all’estero
Spalletti con Calafiori titolare nell’Arsenal al fianco, spiega che sì, la sua Italia non è una squadra di bamboccioni che hanno paura di giocare in un campionato straniero: “Lui è bravo a farsi trovare al punto giusto e ha grande personalità: sa prendersi le responsabilità. Ha maturità anche se è giovane, si è fatto molte esperienze anche in altri settori del campo e questo lo completa. Ma è sempre bene avere un ordine di squadra e un equilibrio: lui deve fare bene quello che gli compete, poi può pensare di aggiungere qualcosa”.
Spalletti: “Se ci sarà da inserire Maldini non avrò dubbi nel farlo”
Il ct ufficializza di fatto la formazione, cosa inusuale: “Il giocatore che raccorda attacco e centrocampo sarà all’inizio Pellegrini, anche se pure Raspadori può creare superiorità in quella zona del campo”. E l’esordio di Daniel Maldini, nel secondo tempo, è un’eventualità concreta: “Ribadisco quello che avevo già detto: è il calciatore che a noi manca, ha struttura fisica e leggerezza nel girarsi su se stesso, ha qualità e semplicità, è elegante ma non solo: è forte in campo aperto e nello stretto, calcia bene da fuori. Deve crescere in personalità. Lo avrò in panchina. Se ci sarà da cambiare in attacco, non avrò dubbi nell’inserirlo”.
L’obbligo di andare al Mondiale
Il percorso verso il Mondiale è la strada obbligata: “L’esame contro il Belgio è importante, perché è un avversario molto forte e velocissimo in attacco. Questa è una partita fondamentale per il nostro futuro, dobbiamo affrontarla con coraggio. Sentiamo come obbligo il mondiale: ha determinato la nostra storia e ha fatto felice moltissime persone. Siamo sulla buona strada”. All’Olimpico non ci sarà il pienone: “Non sono assolutamente pochi 40 mila spettatori. L’obiettivo non è cancellare l’Europeo, ma dare il massimo. Questo ci permetterà di diventare una grandissima squadra. L’Europeo ormai è successo, abbiamo già parlato del nostro dispiacere e di quello che abbiamo fatto vivere ai tifosi”.