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Spalletti, storia della Panda donata a Napoli: dal furto con sfottò a simbolo del trionfo

Dal raid in corso Vittorio Emanuele allo sucdetto: la
Panda è un po’ il simbolo dell’esperienza dell’allenatore a Napoli

E’ quasi un cerchio che si chiude. Da percorrere in auto. Anzi, l’auto. Che è la Fiat Panda, diventata un vero e proprio simbolo dell’esperienza a Napoli di Luciano Spalletti. La prima gliel’hanno rubata al corso Vittorio Emanuele nell’ottobre 2021, l’aveva lasciata di fronte l’hotel che lo ha ospitato per un anno e mezzo prima che decidesse di vivere il campionato dello scudetto al Training Center di Castel Volturno.

Un furto come capita in tutte le grandi città tanto che Big Luciano stoppò subito qualsiasi speculazione buttando acqua sul presunto caso senza perdere il gusto della battuta: “Ma rivorrei i cd di Pino Daniele”. La Panda, sempre lei, è stata poi il pretesto per contestarlo con lo striscione diventato ormai famoso al termine del primo campionato, chiuso al terzo posto: “La Panda te la restituiamo, basta che te ne vai”.

In realtà gli è stato consegnato soltanto il volante dopo più di un anno (non quello originale ovviamente): si è trattato di uno scherzo di un gruppo ultras a voler sanare quella ferita sportiva di una critica probabilmente eccessiva dopo un primo anno comunque positivo. Il secondo è stato trionfale. E Spalletti l’ha affrontato sempre in Panda.

Big Luciano ne ha presa un’altra – ama da sempre le utilitarie – che nel frattempo è la protagonista di questa storia. Con la vittoria dello scudetto (il terzo della storia di Napoli), l’allenatore ha deciso di farla personalizzare: logo tricolore, la firma di tutti i calciatori e la frase ‘Uomini forti, destini forti’, diventata quasi una sorta di mantra durante la sua esperienza a Napoli.

Oggi la restituisce alla città. Ha deciso di donarla all’azienda ospedaliera Pausillipon. Sarà utilizzata per i servizi di medicina domiciliare e rappresenterà un sostegno per i bambini affetti da gravi patologie. Unirà l’ammirazione e magari un sorriso (è unica nel suo genere), all’utilità perché sarà immediatamente al servizio dei più piccoli. E magari capiterà di incrociarla nel traffico. Meglio chiarirlo subito: non si tratta di un’imitazione, è proprio lei, la Panda dello scudetto che ha accompagnato Luciano Spalletti nel corso di quei mesi straordinari. Il cerchio è finalmente chiuso.

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