Il tecnico del Napoli Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della partita di Champions League contro il Milan. Gli azzurri a San Siro devono fare i conti con un attacco spuntato, senza gli infortunati Osimhen e Simeone, ma l'allenatore toscano resta fiducioso.
"La forza di una squadra non è un'addizione dei componenti, ma dipende dall'unione e dalla coesione. La nostra squadra gioca a prescindere dagli uomini, abbiamo vinto partite importanti anche senza Osimhen. Ci vuole la mentalità da campioni. E' la partita più importante della mia carriera? Spero ce ne siano altre più importanti di questa. Siamo a un punto molto alto della nostra carriera, parlo per me ma anche dei miei calciatori. Dobbiamo portare la voglia, l'entusiasmo da dove siamo partiti".
San Siro può incutere timore: "Penso sia il lavoro costante sulle squadre per farle diventare forti. Avere una mentalità per non distinguere quale sia il campo migliore o peggiore, ma andare a giocare per ottenere sempre il massimo del risultato, a dispetto del campo e dell'avversario".
Il diverbio con Paolo Maldini in campionato: "Con le telecamere si riprende ogni dettaglio ma queste sono cose normalissime di spogliatoio. Quando ero allo Zenit e avevo la possibilità di decidere i nomi dei collaboratori mi fu chiesto un profilo internazionale per andare a dare più visibilità al club. Feci il nome di Paolo Maldini e furono felicissimi. Mi chiesero di contattarlo, lo feci ma lui non accettò. Questo è per evidenziare la stima che ho della persona, del calciatore".