PRAGA – Il capobranco è tornato, e chi lo ferma più. Si è appostato sul secondo palo, è scomparso dalla vista del marcatore, ha aspettato il cross impeccabile di Bastoni e in avvitamento ha schiacciato a terra il pallone, mandandolo in rete. Lautaro Martinez c’è. Ha segnato cinque gol nelle ultime sette partite, e con il centro allo Stadion Letná ha raggiunto a quota 14 Adriano come miglior marcatore della storia interista in Champions. Ma soprattutto, ha regalato alla sua squadra il quarto posto nel girone, con la possibilità di accedere agli ottavi senza passare dai play-off, che sarebbero una zavorra pesante nella corsa scudetto. Per evitarli, basterà un pareggio a San Siro il 29 gennaio contro il Monaco, squadra capricciosa, capace di perdere contro il Montpellier, ultimo in classifica in Francia, e quattro giorni dopo battere l’Aston Villa. Unica pecca: l’Inter ha una differenza reti non esaltante, più 7, e per questo è sotto in classifica rispetto all’Arsenal, che ha gli stessi punti ma ha segnato quasi il doppio dei gol.
«La cronaca della gara»
Inzaghi con la migliore formazione possibile
A far da corona al capitano, a Praga Inzaghi ha schierato la migliore Inter possibile, dando di nuovo fiducia in regia ad Asllani, che ha dimostrato di meritarla. L’avversario Fiss, grande fan dell’allenatore italiano, ha messo in campo lo Sparta Praga con 3-5-2 di antica saggezza, improntato allo scopo palese di non prendere troppe e, nel caso, ripartire. In un’occasione, nel primo tempo, ce l’ha quasi fatta, ma Sommer è stato bravo a parare in due tempi un tiro dispettoso di Barimancevic. La gara si è trascinata su ritmi bassi, complice il gelo di Praga, a cui paradossalmente gli interisti si sono adattati meglio. I nerazzurri sono abituati al fresco di Milano, mentre le maglie rosse hanno scelto la tiepida Marbella per il ritiro della lunga pausa invernale del campionato, cominciata a metà dicembre. Una scelta contestata dai tifosi, che al tecnico imputano il terzo posto in Liga Ceca, a 13 punti dallo Slavia, più ancora che i 4 miseri punti raccolti in Champions, con 19 gol subiti.
Sparta Praga coraggioso, Dumfries beffato dal Var
Nella ripresa, lo Sparta ha guadagnato coraggio, attaccando quando l’Inter le ha consentito di farlo. E proprio nel miglior momento dei cechi è arrivato il gol del solito Dumfries, annullato per fuorigioco di Dimarco. Da lì, i nerazzurri hanno pensato più a controllare che a giocare. Tornati a casa, dovranno preparare la trasferta di domenica a Lecce, importantissima, perché viene dopo Napoli-Juventus. Nei discorsi degli interisti, questa giornata di Champions ha portato anche un po’ di mercato. Il sogno per giugno è Donnarumma, ma il ds Ausilio ha gelato gli entusiasmi: “Il portiere non è una nostra priorità”. Più realistico l’incastro che potrebbe portare da Roma a Milano Zalewski, se Buchanan davvero andrà in prestito a Torino. La questione Frattesi, che ha giocato una buona mezz’ora, Ausilio l’ha chiusa così: “Ha un procuratore simpatico, che si dà molto da fare”.
Il tabellino di Sparta Praga-Inter
Sparta Praga-Inter 0-1 (0-1)
Sparta Praga (3-5-2) Vindhal 5.5 – Sorensen 5.5, Panak 5.5, Vidik 6 – Wiesner 6.5 (34’ st Suchomel 6), Laci 6, Kairinen 6, Sadilek 6, Rynes 6.5 (25’ st Zeleny 6) – Barimancevic 6.5 (29’ st Haraslin 6), Olatunji 6 (34’ st Krasniqi 6). All. Friis 5.5
Inter (3-5-2) Sommer 6.5 – Pavard 6.5, De Vrij 7, Bastoni 7 – Dumfries 6.5 (18’ st Darmian 6), Barella 6.5 (18’ st Frattesi 6), Asllani 6 (26’ st Zielinski 6), Mkhitaryan 6, Dimarco 6 (26’ st Augusto 6) – Lautaro 7 (37’ st Taremi Sv) , Thuram 6. All. Inzaghi 7
Arbitro Hernandez (Spa) 5.5
Rete: Lautaro 12’ pt
Note Ammoniti Dumfries, Olatunji, Asllani, Krasniqi. Spettatori 18.887