“Il Milan ha confermato la volontà di procedere nella zona dell'ippodromo La Maura. Abbiamo una discussione aperta e formale sullo stadio vicino San Siro, ma è chiaro che se non intendono farlo devono farmelo sapere”. Queste le prime parole del sindaco Beppe Sala dopo l’incontro a Palazzo Marino con la dirigenza del Milan (l'amministratore delegato Giorgio Furlani, il presidente Paolo Scaroni e il patron di Red Bird Gerry Cardinale) sul nuovo stadio, che, come ormai ampiamente noto, non verrà più condiviso coi "cugini" dell'Inter. Insieme a quelli di Fiorentina e Cagliari, è tempo – finalmente – di nuovi progetti in sede di impiantistica del calcio italiano. Certo, quelli "post San Siro", stanno appassionando da tempo.
Tempo di presentazione del progetto di massima, due settimane. “È una prassi formale per avviare il procedimento”. Procedimento che prevede anche un confronto con i residenti della zona di La Maura, che protestano contro il progetto del nuovo stadio. “Non posso avviare discussioni con il Parco Sud con un interesse informale, mi serve un progetto. Lì c’è un’area verde di spessore, quanto ne rimarrà? Ho appunto bisogno di un progetto per avviare verifiche con la politica e poi con le milanesi”.
“Inter? Con loro non ho ancora parlato. Al momento non manifestano altre opzioni”, ha concluso Sala. Inter che, comunque, ha individuato la sua possibile nuova casa in un'area attualmente spoglia tra i comuni di Assago e Rozzano. Nelle prossime settiamne sono attesi nuovi, importanti sviluppi sella vicenda, che cambierà l'ubicazione delle partite di rossoneri e nerazzurri.
