Lo sguardo rivolto al cielo, la dedica ai suoi connazionali e poi l’abbraccio dei compagni di squadra. Il gol di Georgiy Sudakov contro l’Azerbaigian, nella partita valida per le qualificazioni al Mondiale 2026, non è come gli altri. Quella del centrocampista 23enne del Benfica è una rete che arriva a pochi giorni dal grande spavento: il suo appartamento di Kiev devastato dai bombardamenti russi. Era stato lo stesso calciatore a postare le immagini delle macerie.
L’attacco a Kiev e le immagini sui social
Un attacco con droni e missili che ha colpito i piani alti del palazzo dove il giocatore vive con la famiglia. “Ecco come appare casa mia dopo stanotte”, aveva scritto, mostrando stanze ridotte in macerie. In quel momento, nell’abitazione, si trovavano la moglie, il figlio e la madre. Il Benfica, club che lo ha acquistato in estate dallo Shakhtar Donetsk, aveva espresso subito la propria vicinanza con un comunicato: “Tutta la famiglia del Benfica è con te, Georgiy”.
Il racconto della moglie
I video pubblicati dalla moglie sul proprio account Instagram mostrano i resti dell’edificio in cui viveva con la figlia di due anni. “È stata una notte spaventosa”, aveva scritto nei giorni Liza Sudakova. “Grazie a Dio, siamo vivi”, si leggeva su un altro post che mostrava le macerie ancora in fiamme. Incinta di oltre otto mesi del secondo figlio, Sudakova non era ancora riuscita a lasciare Kiev per accompagnare il marito a Lisbona, dopo il trasferimento al Benfica.