Il nuovo format della Champions League consiste in un classificone unico a 36 squadre che gli otto turni in programma divideranno in quattro gruppi. Le prime otto sono le elette che da gennaio salteranno direttamente a marzo per giocare gli ottavi, le seconde otto affronteranno il play-off di febbraio da teste di serie (e dunque col ritorno casalingo che fa sempre comodo), le terze otto proveranno a rovesciare il pronostico nel suddetto play-off, le ultime dodici verranno eliminate. Essendo la prima stagione della nuova formula, non è semplice individuare le soglie d’accesso ai quattro traguardi: migliaia di simulazioni hanno fissato attorno ai 16 punti la quota per chiudere fra le prime otto, e attorno ai 9 quella per non venire eliminati, mentre a 13 (e con una buona differenza reti) si può pensare di affrontare il play-off nella posizione privilegiata. Ma sono dati freddi, da reinterpretare alla luce di ciò che le partite via via diranno perché le avversarie non sono le stesse e i calendari non risultano del tutto omogenei. Il Real Madrid per esempio ha le avversarie più tenere in testa e in coda al suo ciclo; viceversa il City parte con l’Inter e arriva con Juve, Psg e Bruges. Conterà molto non pensarsi mai sul velluto, e nemmeno abbattersi nelle congiunture difficili, che poi è la sempiterna ricetta narrata dai campioni quando si tratta di capire perché loro sì e gli altri no.
Disegnato lo scenario, proviamo allora a piazzare le cinque concorrenti italiane in base agli obiettivi della prima fase. Brutalmente: l’Inter vale un posto fra le prime otto, la Juve è da secondo livello, Milan e Atalanta oscillano fra secondo e terzo, il Bologna deve evitare il quarto. Vediamole nel dettaglio, anche alla luce di un parametro che ci siamo “costruiti” per pesare i vari calendari: mettendo in fila da 1 a 36 le partecipanti in base alla classifica Uefa per club (valore 1 per il Manchester City che è in testa, valore 36 per il Brest che è ultimo), abbiamo sommato le otto avversarie di ciascuna, perché all’interno delle fasce di sorteggio una cosa è ricevere dal computer City e Bayern (1 più 3 fa 4, è successo al povero Feyenoord), un’altra è pescare Dortmund e Lipsia (6 più 9 fa 15, fortunello lo Sturm Graz). Ovviamente il software che ha compilato i calendari è stato istruito per minimizzare queste distanze, ma l’equilibrio assoluto non esiste e tra prima e ultima (Feyenoord 130, Young Boys 175) c’è un non lieve 35% di differenza. Spoiler: dei cinque club italiani, è andata decisamente bene alla sola Atalanta.
Inter
Finalista degna soltanto due anni fa, la scorsa stagione valeva i quarti, sfuggiti per la serata storta di Madrid e per il fatto di esserci arrivati senza rete di protezione (stesa per scelta sull’obiettivo scudetto). Già forte e completa, la rosa è stata irrobustita migliorando le poche posizioni in cui l’alternativa era debole, e ce ne sarà bisogno perché l’Inter, con un parametro complessivo di 140, ha ricevuto un calendario impegnativo. Il dettaglio delle rivali con il loro valore: City 1, Stella Rossa 25, Young Boys 26, Arsenal 13, Lipsia 9, Bayer 8, Sparta 30, Monaco 28, totale 140 (da notare che il Bayer è entrato in prima fascia con l’ultimo aggiornamento del ranking). A fine ottobre Lautaro Martinez si piazzerà bene nella graduatoria del Pallone d’oro, ma se la sua ambizione è vincerlo dovrà passare per forza dalla Champions.
Juventus
Thiago Motta ha lavorato in estate con una rosa giovane ottenendo risultati incoraggianti, ma ora che il mercato gli ha portato i rinforzi pesanti deve amalgamarli col resto della squadra senza perdere troppo tempo, perché la Champions incalza e le prime quattro partite sono il terreno ideale per partire diretti verso seconda o addirittura prima fascia. Il suo parametro è 142: nell’ordine Psv 19, Lipsia 9, Stoccarda 34, Lille 21, Aston Villa 31, Manchester City 1, Bruges 17, Benfica 10. Koopmeiners è uomo-squadra che ha funzionato alla grande a Bergamo e in Europa League, quello che tenta alla Juve in Champions è il salto di qualità definitivo.
Milan
Paulo Fonseca ha tempo per far lievitare la squadra fino a novembre — giro di boa del programma Champions — perché le partite nelle quali accumulare i punti verranno allora. Il computer ha consegnato al Milan un calendario da 138 di parametro, il peggiore delle italiane, sesto assoluto per difficoltà ma ben diviso fra primi quattro match durissimi e secondi quattro abbordabili: Liverpool 4, Bayer 8, Bruges 17, Real Madrid 2, e poi Slovan 27, Stella Rossa 25, Girona 33, Dinamo Zagabria 22. Da molto tempo aspettiamo che Leao trovi la continuità del campione, stavolta pensiamo che l’anima Chelsea di questa squadra (Tomori, Pulisic, Loftus-Cheek, Abraham) possa costituire uno scheletro europeo di riferimento.
Atalanta
Lo diciamo sottovoce, ma cinque delle otto rivali sembrano inferiori ai campioni dell’Europa League. Il parametro di 174 è il secondo migliore dopo il 175 dello Young Boys, vediamo quindi subito calendario e valori: Arsenal 13 Shakhtar 23, Celtic 29, Stoccarda 34, Young Boys 26, Real Madrid 2, Sturm Graz 35, Barcellona 12.
Il primo appuntamento con l’Arsenal è già un partitone, poi però fino al Real c’è una discesa nella quale prendere velocità. Gasperini, secondo solo a Simeone come longevità su una panchina Champions — nona stagione per lui e Guardiola, quattordicesima per il Cholo — nel suo ciclo bergamasco ha avuto tre fari: Gomez, Ilicic e Koop. Deve trovarne un quarto.
Bologna
La sacrosanta euforia per la qualificazione alla Champions è stata raffreddata dagli addii di Motta, Zirkzee e Calafiori, che di quel quinto posto sono stati tanta parte. A disposizione di Italiano c’è un Bologna nuovo, ancora a secco di vittorie. Il parametro di 143 non è benevolo, ma la scansione casa/trasferta dei match potrebbe risultare preziosa. Eccola: Shakhtar (c) 23, Liverpool (t) 4, Aston Villa (t) 31, Monaco (c) 28, Lille (c) 21, Benfica (t) 10, Dortmund (c) 6, Sporting (t) 20. Ricordate: 9 punti quasi certamente basteranno, ora occorre trovare qualcuno che segni i gol necessari per massimizzare il Dall’Ara.
Le favorite
Real Madrid e Manchester City si dividono il pronostico da anni. Continueranno a farlo perché sono le migliori, ma da dietro avanzano tre outsider interessanti: il Liverpool (con Chiesa), l’Arsenal (con Calafiori) e il Barcellona in cui brilla il talento fuori scala di Lamine Yamal. La nuova formula promette bene perché il classificone costringerà tutti a spremersi fino all’ottavo turno — la differenza reti conterà — potenziando i supermatch della prima fase: da City-Inter a Real-Dortmund, da Bayern-Psg a Liverpool-Real, quattro delle ultime cinque finali sono in cartellone. Il calcio della Champions è il migliore del mondo, e dunque non sono queste le partite che andrebbero tagliate per alleggerire il calendario: sono quelle dei campionati nazionali, da uniformare a 18 squadre come già avviene in Germania e in Francia. Allora sì che vivremmo felici e contenti (Spalletti compreso).