FRANCOFORTE – Eccola, la probabile avversaria dell’Italia agli ottavi. Bella, spavalda, leggera anche quando la pressione aumenta, la Svizzera è la seconda classificata nel girone A. Il 29 giugno a Berlino incontrerà la seconda del gruppo degli Azzurri, chiamati questa sera a fare il loro dovere per tenere la posizione alle spalle della Spagna. E nell’impresa sfiorata a Francoforte c’è tanta Italia. Anzi, tanto Bologna. Freuler si accentra in area, aspetta che il difensore lo marchi, se lo porta fuori liberando spazio per Ndoye, crossa in mezzo e il compagno segna. Tutto Made in Casteldebole.
«La cronaca della gara»
Benissimo ha fatto anche il terzo svizzero rossoblù, Aebischer, arrivato in Germania da promesso panchinaro, ma bravissimo a scalare le gerarchie, senza dare troppo nell’occhio. Il ct Yakin deve ringraziare Thiago Motta, che sui movimenti come quello del gol ha lavorato e rilavorato nel Bologna. E avanti così, fino al novantaduesimo, con i tifosi svizzeri che cantano e la squadra che vola. Ma quando una storia è troppo bella per essere vera, quasi mai lo è. A restaurare il corso naturale delle cose ha pensato Fullkrug, centravanti ruvido e purissimo del Borussia Dortmund, entrato dopo mezz’ora del secondo tempo al posto del talentuoso e per una sera inconcludente Musiala.
Germania troppo nervosa
La Germania, entrata in campo già qualificata, a Dortmund, sempre il 29 giugno, incontrerà la seconda del gruppo con Inghilterra, Danimarca, Slovenia e Serbia, in cui tutto è ancora possibile. Comunque andrà non sarà una passeggiata, per una delle nazionali favorite ma che – come prima di lei Inghilterra e Francia – ha mostrato limiti insospettabili. Uno su tutti: la mancanza di capacità di adattamento, di cui invece la Svizzera abbonda. I tedeschi probabilmente non si aspettavano che Xhaka e compagni sarebbero scesi in campo tanto sicuri, e da subito si sono dimostrati nervosi. Un’indicazione, per chi dovrà affrontarli. Gli svizzeri sono scesi in campo seguendo una stella polare: pressare. E hanno saputo poi dar forma al loro gioco su quello degli avversari. Gli indizi che così sarebbe stato si avevano già alla vigilia, con Nagelsmann che si lamentava delle pietose condizioni del campo, e il mefistofelico Yakin che di risposta scherzava: “Ci siamo allenati per una settimana su un campo terribile, per noi non è un problema”.
La bravura di Orsato
Un plauso anche a Orsato, che ha diretto bene una partita solo apparentemente semplice, con diverse insidie. Nel primo tempo, Irrati lo ha richiamato al Var per annullare un gol da fuori area di Andrich, con europapera in mondovisione di Sommer, viziato da un netto fallo di Musiala. Ma il vero Musiala è stato Ndoye, nato a Nyon a poco distanza dalla sede della Uefa, che prima di essere sostituito, sfinito, ha anche rischiato di raddoppiare. Aspettando di capire se davvero sarà l’Italia a sfidarli agli ottavi, ai giocatori della nazionale trilingue non resta che dire complimenti. Bien joué. Glückwunsch.
Svizzera 1 Ndoye 28’ pt
Germania 1 Fullkrug 46’ st
Svizzera (3-4-3) Sommer 5.5 – Schar 6, Akanji 6.5, Rodriguez 6 – Widmer 6, Xhaka 6.5, Freuler 7, Aebischer 6.5 – Rieder 6.5 (20’ st Vargas 6 6.5), Embolo 6.5 (20’ st Duah 6)- Ndoye 7.5 (20’ st Amdouni 6). Ct. Yakin 7
Germania (4-2-3-1) Neuer 6 – Kimmich 6, Rudiger 5.5, Tah 5 (17’ st Schlotterbeck 6), Mittelstadt 5.5(17’ st Raum 7) – Andrich 6, Kroos 6 – Wirtz 6 (31’ st Sane 5.5), Musiala 6 (31’ st Fullkrug 7), Gundogan 5.5 – Havertz 5.5. Ct. Nagelsmann 6
Arbitro Orsato 6
Note Ammoniti Ndoye, Tah, Xhaka, Widmer.