BERLINO — Peri i frontalieri, che ogni giorno lasciano le province del nord lombardo per andare a lavorare in Canton Ticino, quello che si avvicina è un derby. Per di più, spesso, contro il proprio datore di lavoro. Ma c’è un’altra città italiana per cui la partita di sabato contro la Svizzera avrà un sapore speciale, ed è Bologna, la squadra che ha contribuito più di ogni altra a cambiare i risultati di questo Europeo. Contando assist e gol, sono sette le reti a cui ha partecipato un giocatore del Bologna. L’ultima è quella segnata dal laziale Zaccagni su invito del rossoblù Calafiori. Ma la Svizzera è un caso a parte. Il gol contro la Germania a Francoforte nella seconda gara del girone, che ha fatto sognare in tre lingue un popolo intero prima del pari di Füllkrug, lo ha segnato Ndoye su suggerimento di Freuler, secondo uno schema che nella scorsa stagione abbiamo visto fare tante volte alla squadra di Thiago Motta: un centrocampista si inserisce e si allarga, porta via un marcatore e lo supera, riceve palla e la rimette in mezzo per il compagno che segna. E già nella gara d’esordio contro l’Ungheria erano stati determinanti l’assist di Freuler oltre al gol e all’assist dell’altro bolognese Aebischer, entrato anche contro i tedeschi.
Svizzera e i rigori di Jorginho fatali per l’Italia
Proprio Freuler parlerà mercoledì mattina al ritiro svizzero a Stoccarda. Dovrà scegliere se nascondere le proprie ambizioni e quelle dei suoi compagni, come si fa nel nostro campionato, oppure dire quello che tutta la Svizzera pensa: questa Italia si può battere. Gli elvetici (privi di Widmer, squalificato) non vincono contro la Nazionale dal 1993, qualificazione dei Mondiali americani. Però nel doppio confronto nel 2021, con due pareggi e altrettanti rigori sbagliati da Jorginho, hanno tolto di mano all’Italia il biglietto per il Qatar.
La Svizzera di Yakin
Da allora, gli svizzeri sono cresciuti. Il trio di difesa di fronte a Sommer — Schar, Akanji e capitan Rodriguez — è rodato, anche se in nessuna delle tre gare del girone è riuscito a tenere la porta inviolata. Xhaka è il cervello del centrocampo. In attacco, il ct Yakin non ha ancora smesso di sperimentare, ruotando cinque uomini su tre posti nel suo 3-4-3. I risultati del girone sono stati dalla sua, con cinque gol fatti, altrettanti punti raccolti e il secondo posto dietro alla Germania. Resta però da capire come si incastreranno dal punto di vista tattico la sua squadra e quella di Spalletti.
Spalletti contro Yakin in Europa League
I due si sono già scontrati. Il primo alla guida del Basilea, il secondo allo Zenit. Ottavi di finale di Europa League 2013. All’andata in Svizzera, il 7 marzo, vinse per 2-0 il Basilea. Il ritorno in Russia, una settimana dopo, se lo aggiudicò la squadra dell’attuale ct italiano, per 1-0. Risultato: svizzeri ai quarti. Nel Basilea, fa notare il Corriere del Ticino, giocavano Schar e Sommer.