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Taremi “l’insettino”: segreti e curiosità sul nuovo attaccante dell’Inter

È atterrato a Milano e sarà subito a disposizione di Inzaghi. Arrivato solo a 27 anni nel grande calcio, ai media iraniani dice: “Nel nostro Paese il pallone è un’ossessione. Ho scelto Milano ma avevo altre offerte, anche dall’Italia”

MILANO — È atterrato a Malpensa, ed è pronto a prendersi l’attacco dell’Inter. In attesa che Lautaro e Thuram facciano ritorno in Italia dopo le ferie, per tre settimane Simone Inzaghi potrà testarlo e insegnargli il suo gioco. Mehdi Taremi è pronto. Ma chi è il centravanti iraniano, nato il 18 luglio 1992 a Busher, sul Golfo Persico?

Taremi e il gol in rovesciata al Chelsea

Anzitutto, è un calciatore forte. Alto 1.87, Taremi è di piede destro ma sa calciare anche di sinistro. Abilissimo nel gioco aereo, è anche un ottimo colpitore di testa. Quando ne ha l’occasione, ama calciare in rovesciata. Quella segnata il 13 aprile 2021 contro il Chelsea con la maglia del Porto, nel ritorno dei quarti di finale di Champions League, è stata scelta dalla Uefa come gol più bello dell’intera stagione 2020/21. Eppure, non bastò a qualificare i portoghesi contro i Blues, poi vincitori della coppa.

Taremi, dall’Iran al Portogallo

Rispetto a molti giocatori della sua generazione, è arrivato tardi al grande calcio. Le giovanili le ha fatte in Iran, fra il Bargh Bushehr e l’Iranjavan. Dal 2010 passa alla prima squadra del Shahin Bushehr, ma due anni dopo deve fermarsi per il servizio militare. Due volte capocannoniere del campionato iraniano con il Persepolis, nel 2018 si trasferisce in Qatar all’Al Gharafa. Quando i portoghesi del Rio Ave lo portano in Europa, nell’estate del 2019, Taremi ha già compiuto 27 anni.

Taremi, l’insettino dispettoso

In Portogallo, ancor prima di passare al Porto dove troverà la consacrazione, viene soprannominato “O bichinho”, letteralmente “l’insettino”, dal protagonista di una serie popolarissima di video musicali per bambini. Come il dispettoso protagonista dei filmati, Taremi è infatti fastidioso per le difese avversarie. Scompare di qua e spunta di là, per pungere e sparire di nuovo. D’altra parte, come molti musulmani sciiti, dà grande importanza ai sogni: dopo Porto-Juventus del febbraio 2021 dichiarò di avere previsto in sogno il gol che avrebbe poi effettivamente segnato nei primi minuti.

Taremi e l’idolo Iniesta

Nella primavera 2023, quando si apprestava a diventare il miglior marcatore del campionato portoghese con 22 reti (in stagione ne ha segnate in tutto 34, servendo 15 assist) a chi gli chiedeva chi fosse il suo idolo nel calcio rispondeva: “Andrés Iniesta”. Un riferimento inusuale, per un centravanti d’area. Del piccolo e geniale centrocampista castigliano, Taremi apprezza la classe e l’intelligenza, dentro e fuori dal campo.

Taremi e le offerte rifiutate

Il mese scorso, Taremi si è confidato al giornalista Hatam Shiralizadeh, suo connazionale, spiegando come mai, conclusa l’esperienza al Porto, ha scelto l’Inter: “Ho ricevuto offerte da tre o quattro club inglesi, da due o tre in Italia e da un top club spagnolo. Ma dopo un breve colloquio con Simone Inzaghi non ho avuto dubbi. Alcune offerte non richiedono grandi riflessioni, le accetti subito”.

La moglie di Taremi

Molto riservato, Taremi sui social network pubblica solo immagini relative al proprio lavoro. Della sua vita privata ha sempre fatto sapere poco, anche quando, nel 2020, ha avuto una breve storia con la famosa attrice e star televisiva iraniana Sahar Ghoreishi, di cinque anni più grande di lui. Dal 2022 è sposato con una donna di nome Sogand.

Taremi e la nazionale iraniana

Con la sua nazionale, Taremi ha diversi primati. È l’unico giocatore iraniano ad avere segnato più di una rete ai mondiali. E nella fase finale del Mondiale 2022 in Qatar ha segnato una doppietta all’Inghilterra, che ha però vinto 6-2. Intervistato dalla Fifa prima del torneo, ha parlato del rapporto fra i suoi connazionali e il calcio: “Lo vivono quasi come un’ossessione – ha detto – Una vittoria li rende felici per una settimana intera e, per contro, una sconfitta può rivelarsi davvero difficile da dimenticare”.

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