SEATTLE – Per mettersi al sicuro, Mehdi Taremi, attaccante dell’Inter, ha dovuto spostarsi in auto per quasi mille chilometri: da Teheran, la capitale iraniana, a Bushehr, la città sul Golfo Persico di cui è originario. Una scelta di prudenza, presa dal calciatore per evitare gli attacchi di Israele, in guerra contro lo Stato Islamico dallo scorso 13 giugno. Nonostante l’annunciata tregua fra i due Paesi, il 32enne ha preferito affrontare il lungo viaggio in auto, verso una zona mai toccata dal conflitto.
Costretto a restare in Iran
Taremi si trova in Iran da settimane e non ha potuto raggiungere i compagni di squadra, impegnati nel Mondiale per club negli Stati Uniti. Quando il governo israeliano ha ordinato il lancio dei primi missili, lo spazio aereo iraniano è stato chiuso, e non è stato di fatto possibile lasciare il Paese. A tenere i rapporti fra il giocatore e il resto della squadra è soprattutto il team manager Matteo Tagliacarne. E alla vigilia delle partite giocate dai suoi compagni in America, contro il Monterrey e contro l’Urawa Red Diamonds, ha scritto loro messaggi di incoraggiamento nella chat di squadra.
Allenamenti da solo e attesa
Nonostante l’isolamento, Taremi continua ad allenarsi da solo per restare in forma, nel caso in cui fosse ripristinata la possibilità di lasciare l’Iran. Un’ipotesi poco probabile, al punto che all’Inter danno per scontato che il Mondiale per club si concluderà senza di lui. L’Inter, alle 3 di notte fra il 25 e il 26 giugno (ora italiana), sarà impegnata nella terza e ultima partita del proprio girone, contro gli argentini del River Plate. Vincendo, o pareggiando con almeno 2 gol segnati, avrà la certezza di accedere agli ottavi di finale, indipendentemente dal risultato della sfida fra Urawa e Monterrey.