Juventus contro Stoccarda è una sfida che, oltre a valere molto in chiave Champions per entrambe, metterà di fronte due realtà simili per impostazione di gioco e filosofia, oltre che per il momento che stanno vivendo seppur con risultati diversi. Entrambe a loro agio quando possono controllare il pallone, con la differenza che i bianconeri sono nel pieno di un percorso di crescita costante, con i risultati che vanno di pari passo, e i tedeschi non vincono dal 22 settembre, quando inflissero un sonoro 5-1 al Borussia Dortmund. Una squadra di picchi elevatissimi ma anche di bassi profondissimi, come il 4-0 rimediato una manciata di giorni fa nel big match con il Bayern Monaco in Bundesliga, arrivato nella seconda parte dell’incontro. Una squadra capace di pareggiare in casa con lo Sparta Praga, ma anche di mettere in difficoltà il Real Madrid nel match d’esordio in Champions, partita risolta nel finale da Rudiger ed Endrick.
Hoeness e Motta, giovani allenatori in rampa di lancio
Motta e Hoeness sono due tecnici in rampa di lancio, esponenti di una generazione che comprende i loro coetanei Arteta e Xabi Alonso. Giovani tecnici che fanno del possesso di palla e del gioco propositivo il loro mezzo principale per raggiungere i risultati: “Significa che l’età è relativa e conta quanto uno voglia crederci – racconta Motta -. Affronteremo una grande squadra, con un allenatore molto preparato e si vede da come sta la squadra in campo. Mi fa molto piacere il parallelo con quegli allenatori perché sono persone con cui ho giocato e contro cui ho giocato e oggi alleniamo in Champions League”. Sarà la seconda sfida in Champions contro una formazione di Bundesliga dopo la bellissima vittoria ottenuta a Lipsia, nonostante il grave infortunio di Bremer: “Un momento bellissimo anche nella difficoltà, si percepiva un’energia positiva. Con lo Stoccarda, invece, servirà una prova completa contro una squadra che gioca bene quando l’avversario non ha la palla. A volte si ricompattano, spesso con l’esterno che va a costruire con una linea di cinque giocatori. Una squadra che mi piace. Una partita sicuramente bella da giocare”.
Chi recupera Thiago Motta e chi sarà assente
Un altro punto in comune tra le due squadre saranno le assenze. I tedeschi dovranno fare a meno di Raimund e Fuhrich, mentre Thiago Motta non potrà ancora contare su Koopmeiners, ancora alle prese con la frattura al costato, oltre al lungodegente Bremer e all’argentino Nico Gonzalez, che proverà a compiere un miracolo per San Siro ma che più presumibilmente sarà a disposizione dalla prossima settimana. In compenso ci sarà McKennie, un ritorno che aggiunge un elemento in più a centrocampo: “Può essere utile sia con lo Stoccarda che con l’Inter – aggiunge Motta -. È concentrato sulla partita con lo Stoccarda, per l’Inter ci sarà tempo di pensarla. Siamo focalizzati su quello. Chi gioca domani è al 200%. Poi vedremo”. Massima concentrazione in Champions e in campionato, nonostante alle porte ci sia il derby d’Italia con l’Inter, senza fare distinzioni tra le due competizioni: “Zero differenze tra Champions e campionato. Giocheremo contro una squadra forte, si difende bene, pressa bene, noi pronti a fare una grandissima prestazione. In ogni partita esiste una storia diversa, strategie diverse. Noi metteremo la nostra in pratica”.
La formazione della Juventus contro lo Stoccarda
In porta toccherà a Perin, vista la squalifica di Di Gregorio dopo l’espulsione contro il Lipsia, mentre in difesa potrebbe toccare a Danilo sulla destra (“tutti possono essere titolari anche se i ragazzi sanno già chi giocherà”) con Gatti e Kalulu centrali e Cambiaso, jolly a tutto campo, spostato sulla sinistra. A centrocampo Fagioli dovrebbe partire dall’inizio al posto di Locatelli, con la linea davanti a lui formata dal rientrante Conceicao, dopo lo stop per squalifica in campionato, Thuram, Douglas Luiz e Yildiz alle spalle di Vlahovic. Proprio il turco è reduce da un paio di prestazioni sottotono, che non hanno però cambiato la considerazione di Motta nei confronti di uno dei giovani più talentuosi del calcio europeo: “Sono contentissimo del lavoro che fa Kenan, tutta la qualità la mette a beneficio della squadra. Come tutti può fare meglio. Senza dimenticare, anche se non facciamo attenzione su questo, che è un ragazzo del 2005. Sta dando tanto alla squadra, da esterno o dentro al campo. Atteggiamento, voglia di migliorarsi, il modo in cui affronta le partite. Difensivamente e offensivamente”.