TORINO – “Volete la formazione?”, domanda Thiago Motta alla fine della conferenza stampa alla vigilia di Genoa-Juventus. Perché no. Eccola, dunque, snocciolata usando nomi di battesimo o nomignoli (“Fagio, Kop”): Perin in porta, Kalulu-Danilo-Bremer-Rouhi in difesa, McKennie-Fagioli-Koopmeiners a centrocampo, Nico Gonzalez-Vlahovic-Yildiz in attacco.
Danilo e Rouhi le sorprese di Thiago Motta
Le sorprese sono almeno due: l’esordio dal primo minuto del giovane svedese Rouhi, terzino sinistro, e quello del capitano Danilo, il giocatore più anziano della rosa (escluso il terzo portiere Pinsoglio) ma anche quello finora meno impiegato, a parte proprio Rouhi. Riposano dunque alcuni titolari abituali, come Cambiaso, Di Gregorio, Gatti e Locatelli, che saranno sicuramente in campo mercoledì a Lipsia, in Champions League.
Douglas Luiz, Thuram e Cabal di nuovo esclusi
Ancora escluso, invece, Douglas Luiz, acquisto da 51,5 milioni: “Deve continuare così. Non possono giocare tutti, in questo momento chi è nel suo ruolo sta facendo molto bene”. A centrocampo, in effetti, lui e Thuram sono quelli che hanno avuto meno spazio, ma per lo meno il francese ha la scusante di un infortunio anche se, dopo averlo smaltito, non è mai più stato titolare. Strano anche il destino di Cabal, sempre in campo dall’inizio nelle prime tre giornate ma poi, dopo essere stato sostituito nell’intervallo di Juventus-Roma, mai più visto nemmeno per un minuto.
Il primo turn over di Motta: “Stavolta li ho visti bene”
Nella precedente settimana con la Champions di mezzo, Thiago Motta aveva rinunciato del tutto al turn over, limitandosi a cambiare il portiere nella prima partita del trittico, come questa volta, e a rimpiazzare Douglas Luiz con McKennie dopo la deludente partita del brasiliano a Empoli. Con il Napoli è stato fuori Gatti, ma solamente perché aveva un problema alla caviglia. Stavolta Thiago Motta ha deciso di gestire la rosa in maniera diversa. Questo perché, ha spiegato, “abbiamo avuto una settimana completa di lavoro e ho visto bene tanti giocatori che prima avevo visto o avevano partecipato meno. La scelta parte sempre dal campo e in questi giorni ho avuto più informazioni per poter decidere”.
Strigliata a Mbangula
In pratica, si può dire che l’altra volta Fagioli o lo stesso Danilo lo avevano convinto poco, mentre Rouhi si è finalmente rivelato all’altezza della situazione. Ancora fuori, invece, la rivelazione di inizio stagione, il belga Mbangula, per altro fresco di nuovo contratto: “Deve avere la stessa voglia che aveva all’inizio”. Un contratto più lungo è arrivato anche per il terzo portiere Pinsoglio: “Onestamente per me è stato una sorpresa, perché da fuori non lo vedevo così. Si allena sempre al massimo, è un portiere forte, è molto positivo del gruppo. Mi dà tranquillità perché so che quando ne avrò bisogno sarà pronto e all’altezza degli altri due portieri che abbiamo”.
A Marassi da ex: “La violenza è un peccato per tutti noi”
Per Thiago Motta, Genoa-Juve è come un revival. A Marassi ha vissuto stagioni chiave sia da giocatore sia da allenatore: in campo, dimostrò di non essere finito, come credevano al Barcellona, e finì per meritarsi le attenzioni dell’Inter del triplete; in panchina ha conosciuto l’esordio tra i grandi dopo la gavetta nelle giovanili del Psg. “Essere stato del Genoa è un privilegio, mi sono trovato molto bene, ho dato e mi ha dato tanto. Peccato per quello che è successo mercoledì: il calcio è lo sport più bello del mondo e le persone devono andare allo stadio per goderselo. È un peccato per tutti, per tutti noi: tifosi, giocatori, allenatori, dirigenti”.
Tre partite senza gol: “Non sono preoccupato”
Il Genoa tornerà in campo a meno di 70 ore dalla battaglia del derby: di certo il calendario deciso dalla Lega non lo ha favorito. Per la Juve è l’occasione di lasciarsi alle spalle il triplo 0-0 di campionato, sul quale Motta glissa: “Non sono per niente preoccupato e la squadra non ha ansia né ne avrà. La strada è quella giusta. La fase offensiva non dipende da un solo giocatore, ma da tutti. Intanto è successo un fatto importante: con il Napoli i ragazzi hanno dimostrato di volere veramente la palla e l’abbiamo tolta a una squadra con tanti giocatori forti che, se ce l’hanno, ti sanno mettere in difficoltà”.