TORINO – Il Napoli, Thiago Motta lo ribadisce, “è costruito per puntare allo scudetto”. Sulla Juve invece ancora non si sbilancia: “Abbiamo la sana l’ambizione di migliorarci ogni giorno” dice, ma è chiaro che la sua squadra non può essere considerata inferiore a quella che sfiderà sabato pomeriggio allo Stadium. “Conte dice che partiamo da basi diverse, vista la classifica dell’ultimo campionato? Sono punti di vista. Il Napoli poco tempo ha vinto lo scudetto esprimendo un calcio straordinario di cui tutto il mondo parlava”.
Il rapporto con Conte
Sono le schermaglie della vigilia, alle quali Thiago Motta, apparentemente più sereno del solito perché “mi ha raggiunto la mia famiglia e finalmente posso cenare con loro”, non si sottrae, sottraendosi però al testa a testa con Conte, che fu suo allenatore in nazionale a Euro 2018. “E’ stato un grande piacere lavorare con lui, insieme facemmo un europeo interessante anche se non raggiungemmo il risultato che volevamo. Eravamo una squadra forte. Il rapporto con Conte è sempre stato fantastico”.
L’esonero di De Rossi
Però non va oltre ed elude le questioni più classiche (Cosa ha preso di lui? Cosa vi accomuna tecnicamente e umanamente?), non si sa se per non addentrarsi in un terreno scivoloso o per non focalizzare l’attenzione sulla sfida tra guru della panchina: “Non si gioca Motta-Conte ma Juventus-Napoli, sarà una partita bellissima e i protagonisti saranno i giocatori”. Di sicuro, una ventina di giorni fa parlò con maggiore enfasi del suo rapporto con De Rossi, cui ha mandato un messaggio dopo l’esonero di giovedì: “Mi ha sorpreso molto”.
Vlahovic a caccia del gol
Motta sostiene la necessità di essere una squadra “basata sulla solidarietà. Dobbiamo pressare insieme, non creare spazi per l’avversario, compattarci, essere un blocco solido”. Si affida a Vlahovic con cui “parlo tutti i giorni. È sorridente, disponibile, positivo, in Champions ha fatto un grande lavoro offensivo e difensivo. Sono molto contento e deve continuare così”. Per il resto, è ormai un’abitudine che Motta si dilunghi su argomenti secondari, come per esempio il tema del gioco duro e delle simulazioni. “I falli sistematici su Kvara? Io posso parlare dei miei ragazzi, che non vanno per fare fallo, non si buttano mai e cercano di rispettare il gioco. In un contesto generale, io ho sempre difeso il gioco. I falli pericolosi non vanno mai bene e grazie al Var l’abbiamo risolto, ma bisognerà limitare anche le simulazioni che paradossalmente sono aumentate: in troppi si rotolano e fanno cinema in maniera teatrale”.