TORINO – È già un paio di volte che Thiago Motta lo mette in chiaro: “Qual è la cosa più importante che ci ha lasciato la vittoria sul Como? I tre punti. Il risultato è fondamentale. È chiaro che per arrivare a ottenerlo ci sono dietro cose che bisogna fare bene: ad esempio, mi è piaciuto l’atteggiamento difensivo e la lettura della partita, ma possiamo migliorare su tutto”.
Motta: “Napoli da scudetto. La Juve? Ditelo voi”
Intanto, il nuovo allenatore ha già cominciato a puntualizzare, e lo aveva fatto anche nei giorni scorsi, che vincere è la prima cosa, come imposto dal Dna juventino, e che il fine è più importante del mezzo, anche se lui mira a raggiungere l’obiettivo attraverso strade diverse da quelle battute da Allegri. Ma è chiaro come voglia far passare un concetto preciso, anche se continua a starsene alla larga da qualunque dichiarazione di intenti. A un certo punto, per esempio, dice che “il Verona ha battuto il Napoli, che è una seria pretendente allo scudetto”, ma si rifiuta di inserire la Juventus nella stessa categoria: “Quello lo lascio dire a voi”. E allora diciamolo: se il Napoli è da titolo, a maggior ragione lo è la Juve. Chissà se prima o poi Motta lo ammetterà.
Motta: “Sono un allenatore fortunato, faccio una vita privilegiata”
Di sicuro, Thiago oggi sembra un allenatore soddisfatto: “Stiamo molto bene, pur restando con i piedi per terra. Ho la fortuna di avere giocatori con caratteristiche diverse, funzionali alla necessità della squadra. Mi sento un allenatore fortunato”. Anche per come sta andando il mercato? “Stiamo lavorando per fare una squadra competitiva e lo state vedendo. Ma oggi pensiamo soltanto al Verona”. Sembra felice, sul serio. Perlomeno, si dichiara tale: “La mia vita è bellissima, mi sveglio presto al mattino con energia e entusiasmo, vado al campo e trovo persone fantastiche che hanno lo stesso entusiasmo, ragazzi con una voglia enorme di allenarsi, migliorarsi, competere. Passo il pomeriggio a preparare cose e la sera sto in famiglia. È una vita privilegiata. Mi sento un privilegiato”.
Il capitano cambia, Locatelli candidato
Privilegiato sarà anche il capitano che verrà scelto per il posticipo del lunedì sera al Bentegodi. Non sarà più Gatti e non dovrebbe essere Danilo, in dubbio per una contusione al tallone: “Per me il capitano non deve esserlo soltanto nello spogliatoio, ma dappertutto. Deve trasmettere chi siamo a compagni, arbitro, tifosi. Mettersi davanti. Molti possono farlo, come Danilo o Gatti. Ho già scelto chi lo farà a Verona, vedrete domani”. L’indiziato, questa volta, è Locatelli, che a centrocampo avrà oltretutto maggiori responsabilità per via dell’infortunio di Thuram, assente come Weah, Milik e Adzic.
Savona verso l’esordio da titolare: “Di lui mi piace tutto”
La formazione è un rebus, ma stavolta dovrebbe toccare a un altro giovane, il terzino destro Savona: “Di lui mi piace tutto: il suo impegno, come mi guarda o guarda alle persone che gli stanno parlando, perché è attento e sveglio. Vedo un ragazzo molto preparato mentalmente, merito anche delle persone che nel settore giovanile hanno lavorato con lui”.
Motta: “Chi subentra più importante di chi comincia”
In ogni caso, Motta continua a ripetere che ai suoi giocatori chiede prima di tutto una cosa: la duttilità. Lo dice di Mbangula, lo dice di Kalulu, lo dice degli uomini che definisce “funzionali” perché gli consentono di applicare i suoi principi di calcio, che prevedono continui spostamenti di posizione e che antepongono il concetto d funzione (appunto) a quello di ruolo. Poi, come tutti, spiega che il concetto di titolari e riserve è superato: “Per me c’è chi gioca e chi giocherà e io guardo soprattutto a questi ultimi, perché sono loro che alzano il livello della prestazione. Il loro contributo è fondamentale”.