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Torino arbitro dello scudetto. Napoli, un’altra rivoluzione

In 14 giorni Vanoli sfiderà entrambe le pretendenti. Conte resta in emergenza e inventa Olivera difensore, con Lukaku c’è Raspadori

NAPOLI — Se Atene piange, Sparta non ride. La frenata dell’Inter ha messo le ali ai tifosi azzurri, convinti dopo l’aggancio alla vetta che lo scudetto sia diventato una missione possibile, nonostante le vicissitudini che hanno rallentato il Napoli nel girone di ritorno. La città è infatti una pentola in ebollizione e il Maradona è sold out contro il Torino per la settima volta di fila. Ma il rovescio della medaglia sono le forti pressioni con cui adesso devono fare i conti i giocatori, affettuosamente assediati per l’intera settimana nel bunker di Castel Volturno.

Gli infortuni e una rosa corta

Non è mai semplice giocarsi il titolo punto a punto e il gruppo di Antonio Conte è arrivato per giunta allo sprint col fiatone, dopo essere stato costretto a convivere negli ultimi tre mesi con l’emergenza. L’organico slim era stato all’inizio della stagione una scelta logica, per una squadra in ricostruzione e fuori dall’Europa. Quello che doveva essere un campionato di ripartenza — con l’obiettivo massimo del ritorno in Champions, quasi centrato — ha però preso strada facendo una piega molto ambiziosa e la coperta è diventata per questo più corta del previsto, complici i tanti infortuni.

La formazione del Napoli contro il Torino

I numeri danno l’idea di un volo senza paracadute. Il Napoli ha infatti 22 punti in più rispetto allo scorso torneo, ma è anche la flessione dell’Inter rispetto a un anno fa (meno 15 punti) a catapultare gli azzurri nel testa a testa per lo scudetto: tanto fascinoso quanto imprevedibile. Ha avuto tuttavia un peso decisivo pure la resilienza trasmessa al suo gruppo da Conte, costretto finora ad alternare 4 moduli diversi per tappare di volta in volta le falle. Per stasera è prevista l’ennesima rivoluzione con il Torino: ritorno al 3-5-2, Olivera al debutto da difensore centrale e Raspadori in attacco. Work in progress, insomma: gli esperimenti non si possono fermare nemmeno durante la volata, stavolta per il nuovo stop di Neres e gli acciacchi di Buongiorno, arruolabile dopo 3 turni di assenza solo per la panchina.

Conte: “Daremo fastidio fino alla fine”

Conte si è lamentato per il mercato invernale, anche per togliere responsabilità dalle spalle dei suoi giocatori, paralizzati per un’ora a Monza nel weekend dell’aggancio. Ma a Castel Volturno l’allenatore fa e disfa senza tregua, provandole tutte — parole sue — per «Dare fastidio fino alla fine». Il Napoli è lì e si è messo nelle condizioni di provarci, in un testa a testa per lo scudetto in cui proprio il Torino avrà il ruolo di arbitro. La squadra di Paolo Vanoli sarà infatti l’unica ad affrontare nelle ultime 5 giornate entrambe le contendenti: stasera facendo visita agli azzurri e fra un paio di settimane ospitando i campioni d’Italia in carica. Per il Napoli c’è il sollievo di governare di nuovo il suo destino. Conte ha passato la vigilia in silenzio, evitando schermaglie con Aurelio De Laurentiis, alle Maldive. Tra presidente e tecnico non ci saranno altre scintille, con lo scudetto che ha smesso d’essere un sogno ed è diventato a sorpresa una priorità.

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