Comincia la 4a stagione di fila con la maglia del suo cuore Alessandro Buongiorno, che a 24 anni è già una bandiera, perché sono ben 17 gli anni in granata, indipendentemente dal rinnovo sino al 2028: "Il Torino è una famiglia, ci sono cresciuto come ragazzo e sono migliorato come giocatore; sono contento di rappresentare un simbolo per i tifosi, avrò la responsabilità di dare sempre il massimo in campo e di portare avanti i valori del Tori fuori dal campo. Sarebbe bellissimo essere come Totti e Zanetti, dico sempre che il Toro deve essere un punto di arrivo per tutti: credo però la fascia resterà a Rodriguez, è giusto così, è stato comprensivo verso di me dandomi la possibilità di leggere i nomi dei caduti il 4 maggio a Superga" esordisce a 'La Gazzetta dello Sport'.
Ci sono passi in avanti fatti e difetti da correggere e i valori di una delle squadre che hanno la maggiore identità nel calcio di casa nostra, e non solo: "In un anno è cambiato il mondo, ero uno che provava a giocarsi le sue carte e adesso sono un leader, so aiutare i compagni e dare un consiglio; la squadra è più unita e ha più sicurezza nel gioco: è importante quest'anima italiana, ma ancora di più lo è che il gruppo sappia che cosa è il Toro, al di là delle nazionalità. Mi rivedo nei ragazzi aggregati dalle Giovanili, spero possano crescere: Dellevalle e N'Guessan sono due prospetti che devono provare a convincere Juric. Punto a continuare in azzurro, voglio essere convocato a settembre: a livello tecnico devo ridurre il numero di falli e vorrei sfruttare i calci piazzati; il Toro deve invece continuare ad alzare il livello tecnico e scalare posizioni in classifica, i tre innesti ci possono dare la marcia in più".
