TORINO. Come poteva finire il faccia a faccia fra due squadre in crisi che non vincono da ottobre? In parità, naturalmente; ed è un punto che serve poco al morale, ancor meno alla classifica. Torino-Monza finisce 1-1 e tutto si decide nel giro di quattro minuti, intorno all’ora di gioco: vantaggio di Masina, pareggio di Djuric, con entrambi i gol che arrivano di testa su azione da corner. Il primo tempo si gioca in un clima surreale. Circa tremila tifosi granata, infatti, rimangono fuori dallo stadio per contestare la presidenza, nonostante l’assenza di Urbano Cairo che anche stavolta allo stadio non c’è.
«La cronaca della partita»
Primo tempo avaro di emozioni
Con il cuore della curva Maratona quasi deserto, gli unici a sentirsi sono i tifosi del Monza pungolati dall’ottima partenza della loro squadra: passa un minuto, infatti, ed è subito il portiere granata Milinkovic a dover salvare su Maldini. Nonostante le sette sconfitte rimediate nelle ultime otto uscite, il Torino parte fiacco: oltre alle idee, alla squadra di Vanoli sembra mancare anche la carica agonistica di chi sa di avere parecchio da farsi perdonare, e non soltanto la brutta sconfitta nel derby, prima della sosta. Nonostante il bisogno reciproco di punti, la partita è lenta e noiosa, anche se i ripetuti errori tecnici aprono le porte a numerose occasioni: il Monza potrebbe passare con Djuric e Maldini mentre una “follia” di Carboni regala una palla nitida ai padroni di casa che si erano resi pericolosi anche con Coco.
Fischi dei tifosi granata all’intervallo e alla fine
Il primo tempo si chiude fra i fischi del pubblico, mentre in avvio di ripresa la novità è la presenza sugli spalti della frangia più calda del tifo granata, sull’una come sull’altra curva. “Cairo vattene” è il coro che mette tutti d’accordo con la Maratona che inventa, con la consueta ironia, nuove modalità di contestazione vocale contro il presidente. Poi, all’improvviso, allo scoccare dell’ora di gioco, il Torino passa in vantaggio: sull’angolo di Lazaro, Masina sale più in alto di tutti e fa 1-0. Passano quattro minuti e, in fotocopia, arriva il pareggio: angolo di Kyriakopoulos, colpo di testa vincente di Djuric. A quel punto, Nesta sostituisce Maldini con Vignato, mentre Vanoli gioca la carta Njie, cambiando modulo e schierando il tridente offensivo. Non succede più nulla: finisce 1-1 fra i fischi di tutto lo stadio e la solita contestazione della Maratona.