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Torino-Venezia 1-1: Vlasic frena la corsa salvezza di Di Francesco. Granata fischiati

Il croato risponde su rigore a Perez. L’autore del gol dei veneti è stato successivamente portato in ospedale per accertamenti dopo un colpo alla testa. Paura per Vanoli, che si è accasciato per un malore: il tecnico granata ha poi continuato a guidare i suoi uomini

TORINO — Un passettino in avanti per il Venezia che ha incamerato una vittoria nelle ultime diciotto partite, ma che è stato capace di mettere in cascina sei punti nelle ultime cinque. Un pareggio con tanti rimpianti per il Torino, con il popolo granata che avrebbe voluto celebrare l’anniversario della tragedia di Superga (domenica è il 4 maggio) in tutt’altro modo.

«la cronaca della partita»

Kike Perez porta il Venezia in vantaggio

Torino-Venezia finisce 1-1 e la serata è spaccata in due. Gli ospiti partono sparati e al 5’ passano in vantaggio: l’azione del Venezia è tambureggiante, doppio palo di Yeboah e sul rimpallo con Milinkovic, poi il tocco in porta è di Zerbin, ma il Var annulla per fuorigioco millimetrico di Gytkjaer scatenando la protesta di Di Francesco. Al 20’ altra grande occasione dei veneti e stavolta a metterci una pezza è Milinkovic che respinge su Zerbin. Il Venezia spinge e fa la partita, mentre il Torino abbassa il baricentro con Sanabria –schierato centravanti al posto di Adams – che non riesce ad avere palloni giocabili. Il risultato della superiorità del Venezia si concretizza al 37’ con il gol dello spagnolo Kike Perez, bravo a incunearsi fra Maripan e Coco e a segnare il gol del vantaggio, il primo della sua carriera in serie A.

L’omaggio per l’anniversario di Superga

Sotto di un gol all’intervallo, il Torino viene accompagnato negli spogliatoi dai fischi di tutto lo stadio che avrebbe voluto tutt’altra prestazione, a poche ore dal 4 maggio, anniversario della tragedia di Superga. E così le emozioni, sul fronte granata, arrivano nell’intervallo quando lo stadio si commuove con la Sensounico Band che ha intonato la canzone Quel giorno di pioggia ricevendo tanti applausi anche dal settore del Venezia, i cui vertici in mattinata erano saliti a Superga per omaggiare il Grande Torino. D’altra parte, Torino-Venezia è un incrocio speciale, visto che fu proprio dai veneti che, nel luglio 1942, il presidentissimo Ferruccio Novo diede il via all’operazione Grande Torino pescando Valentino Mazzola e Ezio Loik pagandoli un milione 250 mila lire, uno sproposito per quei tempi.

Il malore di Vanoli e il rigore di Vlasic

In avvio di ripresa, Vanoli comanda tre cambi (fuori Walukiewicz, Casadei e Sanabria, dentro Dembelé, Perciun e Adams) ma poi si siede in panchina lasciando il compito di incitare la squadra al vice Godinho. Intanto, per Radu inizia il lavoro vero: prima salva con un guizzo strepitoso su Adams (6’), poi devia in angolo il tiro da fuori di Vlasic (15’). Alla mezz’ora la giocata decisiva è quella di Elmas da cui deriva il rigore (sanzionato da Sozza soltanto dopo il richiamo del Var) per fallo di mano Idzes: calcia Vlasic e fa 1-1. Nel frattempo però Vanoli si sente male, ha un mancamento: al Grande Torino si vivono istanti di paura, prima che il tecnico granata si riprenda e torni ad accomodarsi in panchina fino alla fine.

Il tabellino di Torino-Venezia

Torino 1 (32’ st rig. Vlasic)

Venezia 1 (37’ pt Perez)

Torino (4-2-3-1): Milinkovic 5 – Walukiewicz 4.5 (1’ st Dembelé 6.5), Maripan 6, Coco 6 (45’ st Masina sv), Biraghi 5.5 (45’ st Pedersen sv) – Ilic 5, Casadei 5 (1’ st Perciun 6.5) – Gineitis 6, Vlasic 6.5, Elmas 6.5 – Sanabria 4.5 (1’ st Adams 6). All. Vanoli 6.

Venezia (3-5-2): Radu 7.5 – Schingtienne 6, Idzes 5, Candé 6 – Zerbin 6.5, Busio 6 (37’ st Doumbia sv), Nicolussi Caviglia 6.5, Perez 7 (12’ st Condé 6), Haps 5.5 (37’ st Ellertsson sv) – Yeboah 5 (26’ st Oristanio 5.5), Gytkjaer 5.5 (26’ st Fila 5). All. Di Francesco 6.

Arbitro: Sozza 5.5.

Note: ammoniti Casadei e Di Francesco. Spettatori 21.931.

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