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Tre presidenti e tre allenatori: l’agosto pazzo del Rimini, venduto per un euro

Il club di Serie C è sotto sequestro dal tribunale di Milano e rischia la penalizzazione. Ombre sulla cessione, la tifoseria è in rivolta

Rimini Rimini Rimini. Tre presidenti e tre allenatori passati in dieci giorni. Nel nuovo romanzo calcistico dell’estate, in una pagina da commedia all’italiana, troviamo un corteggiatore di Uomini e donne, ex fidanzato di Valeria Marini, una proprietà che chatta su Facebook con i tifosi, un progetto di svariati milioni finanziati con i fondi europei. E ancora un sequestro della magistratura, una tifoseria infuriata, un campionato che comincerà con il segno meno in classifica. E la Guardia di finanza che cerca di capire, come tutti, esattamente cosa sta accadendo. La storia è quella del Rimini, squadra di serie C, «ma che farà di tutto per andare in B» giurava fino a qualche settimana fa la sua first lady. E invece ora è nei guai: in dieci giorni si sono alternati tre vertici in sede e tre uomini in panchina. Rischia da 6 a 10 punti di penalizzazione.

Tre allenatori in dieci giorni

La squadra, partiamo da qui. A luglio va in ritiro per due settimane a Riolo Terme agli ordini di Filippo D’Alesio, match analyst, tecnico della Primavera: il primo dei tre allenatori estivi. Al rientro in città il gruppo a inizio agosto si raduna con Francesco Baldini, o almeno dovrebbe: perché, colpo di scena, allo stadio “Romeo Neri” lui arriva, saluta e se ne va, senza neanche mettersi la tuta. Dettagli burocratici, manca solo la firma sul contratto, dicono: in realtà Baldini non lo vede più nessuno. Sparito. Il Rimini non si perde d’animo e ingaggia in poche ore Piero Braglia, vecchia volpe della categoria: dirige gli allenamenti ma neanche lui ha un contratto depositato. E così in panchina a Pescara, il 10 agosto per la Coppa Italia, torna D’Alesio: come nel gioco dell’oca, si riparte dal via. In mezzo ci sarebbe il direttore sportivo in pectore Luca Nember: che ha annunciato di voler lasciare l’incarico perché aggredito da tre persone, sicuramente ultrà del Rimini dice.

Un, due, tre presidenti

Ecco, appunto quale società? All’inizio di agosto al vertice del Rimini c’è Stefania Di Salvo, moglie del finanziere italo-svizzero Stefano Petracca. Il loro gruppo, attraverso la società DS Sport, ha rilevato il Rimini a luglio del 2023 dall’ex schermidore Alfredo Rota. I Petracca lavorano nella sanità: sono legati a un fondo, Responsible Capital, con sede finanziaria in Liechtenstein. Stefano è presidente a Campobasso dell’ospedale “Gemelli” del Molise che, dopo l’acquisizione, è diventato Responsible Research Hospital. A Rimini, come si usa oggi, pensano al calcio. Ma anche agli affari. Mentre la squadra, con ricchi investimenti, arriva ai play-off due volte e alza la Coppa Italia di C 2025, la Responsible vince il bando per la riqualificazione dell’area ex Ghigi in città: sorgeranno un centro sportivo e un centro medico. Centomila metri quadri, sette campi da calcio, palestra, foresteria e area riabilitazione. I lavori vengono assegnati a dicembre 2024: un investimento da 6 milioni tramite partenariato pubblico-privato, di cui 1,4 stanziati nell’ambito del Pnrr: consegna prevista a dicembre 2025, poi la gestione al concessionario per i prossimi 25 anni. Un affare.

Il sequestro e la vendita

È qui che inizia invece la crisi. Il gruppo Di Salvo-Petracca si ritrova in difficoltà, a dicembre 2024 non paga in tempo gli stipendi e il Rimini viene penalizzato di due punti. A maggio 2025 succede ancora: la nuova sanzione, in arrivo, sarà scontata nel campionato che comincia sabato, con Rimini-Gubbio. «Riconosciamo senza esitazioni questo passaggio di fragilità, frutto anche di un contesto complesso e di alcune nostre mancanze che ora affrontiamo con determinazione», dice in quell’occasione Di Salvo. La situazione precipita. Il 23 luglio 2025 il tribunale di Milano dispone il sequestro conservativo delle quote del Rimini: i proprietari hanno un debito insoluto (ora ammonta a 200mila euro) con il vecchio presidente Rota. Ciò nonostante, mettono in vendita il club, mantenendo però il progetto del centro sportivo, finanziato anche da fondi pubblici. Un passaggio su cui la Guardia di Finanza farà tutte le verifiche del caso. La cessione viene annunciata il 5 agosto. Il prezzo dice molto. Forse tutto: un euro.

La nuova proprietà

C’è invece molto da dire su chi ha acquisito: la Building Company, società con soli tre dipendenti, amministratrice unica Giusy Anna Scarcella, 38 anni, nuova first lady del calcio riminese. Sede legale a Carate Brianza, sede amministrativa nell’Avellinese, la Building dovrebbe essere attiva nella new economy: il condizionale è d’obbligo perché non è facile capire di cosa si tratta, tra un call center di pannelli fotovoltaici e un’app per lo smaltimento degli stessi pannelli nei rifiuti. Nel 2022 la Building ha fatturato 200 mila euro, nel 2023 sono diventati 7,3 milioni, nel 2024 non ha depositato il bilancio. Alla presidenza del Rimini la nuova proprietà indica Valerio Perini, che gestisce le vendite telefoniche per conto della società di Scarcella. Dura una settimana: al suo posto ecco il terzo presidente del mese, Espedito Siniscalchi, detto Eddy, 39 anni, manager napoletano, assai noto nel gossip: ‘figlioccio’ di Lele Mora, un’apparizione nel 2018 da Maria De Filippi, una lunga relazione con l’attrice Giovanna Rei, qualche anno fa è finito sui rotocalchi come il “giovane fidanzato” di Valeria Marini e poi per un flirt con Miriana Trevisan.

Le proteste in città

A Rimini sono scesi in piazza, hanno tappezzato la città con adesivi in cui il pallone sullo stemma del club è sostituito da una lavatrice. Offesa, Lady Scarcella ha fatto sapere che non metterà più piede in Riviera ma che il suo gruppo non si ritira. Il sindaco Jamil Sadegholvaad minaccia di non concedere lo stadio per un vecchio debito, mentre la storia è finita in Germania: i tifosi amici del Friburgo hanno esposto uno striscione durante la partita di Coppa a Lotte: «Rispetto per Rimini». I tedeschi, almeno loro, non hanno dimenticato che non c’è posto più bello per innamorarsi ad agosto. Di Rimini. Rimini.

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