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Tutto in una notte: c’è solo Lamine Yamal tra l’Inter e la finale

A San Siro alle 21 la semifinale di ritorno tra i nerazzurri e il Barcellona. La settimana scorsa, in Catalogna, l’andata finì 3-3

Milano – Acciaccati ma pronti alla sfida, come De Niro e Al Pacino nel finale di Heat. Come annunciato da loro stessi sui social, i grandi infortunati ci saranno entrambi. Lautaro è stato provato da Inzaghi tra i titolari. Probabilmente sarà in campo dall’inizio, poi si vedrà. Lewandowski, al contrario, dovrebbe sedere in panchina, “pronto a entrare in caso di bisogno”, come ha detto il suo allenatore Flick.

Inzaghi: “Ecco come fermeremo Yamal”

Non c’è dolore muscolare che tenga, l’occasione è troppo importante per mancare. Tutto in una notte. Dopo il 3-3 dell’andata, in ballo c’è la finale di Monaco di Baviera. Per l’Inter, dopo la partita stellare del Montjuïc, il sorvegliato speciale sarà Lamine Yamal. “Lo raddoppieremo. Cercheremo di non fargli arrivare la palla, pur sapendo che è impossibile”, ha detto Inzaghi, con una buona dose di realismo. Per il Barcellona, la principale preoccupazione sarà contenere Dumfries, che in Catalogna ha fatto un assist e due gol. Senza Balde, Flick in allenamento le ha provate tutte. È probabile che il compito, alla fine, toccherà di nuovo a Gerard Martin, che pure sei giorni fa ha faticato.

I risparmi dell’Inter, la gioventù del Barcellona

Inzaghi crede che quella fra Inter e Barcellona sia una finale anticipata. Per ragioni diverse, tanto i nerazzurri quanto i blaugrana, se dovessero farcela, sarebbero vincitori inconsueti del torneo. L’Inter, per i bilanci: è dal 2004, quando a trionfare fu il Porto, che il trofeo non va a una squadra fuori dalla top ten continentale per fatturato. Il Barcellona, per l’età: ha la rosa più giovane della Liga, e tutte le sette qualificate agli ottavi di questa Champions erano mediamente più anziane. “Sono ragazzini, fanno sempre festa”, dice dei suoi compagni Dani Olmo, che a 26 anni si definisce veterano. “Dirò loro di divertirsi”, aggiunge il tecnico tedesco, ripetendo la formula magica che lo portò ad alzare la coppa con il Bayern Monaco nel 2020.

Bastoni: “Mai trascurato il campionato”

Gioventù significa più entusiasmo che esperienza. Soprattutto quando si tratta di difendere. “Prendono rischi, ma sono rischi calcolatissimi”, dice Inzaghi. È invece esperta l’Inter, vecchietta d’Europa. Lo confermano le 165 presenze in competizioni europee dei tre difensori centrali dell’once de gala: Bastoni, Acerbi e Pavard. Il primo ha chiarito che “Inzaghi non ci ha mai detto di trascurare il campionato per la Champions”. Il secondo si prepara a correr dietro a Ferran Torres, poi a marcare Lewandowski. Il terzo ha dato forfait per il dolore alla caviglia. Al posto del francese giocherà Bisseck, non impeccabile all’andata. Ma come si fa a non peccare, di fronte a una squadra che segna in media tre gol a partita?

L’incasso più alto nella storia del Meazza

La valanga di reti del Barcellona è l’effetto di un possesso palla pressoché totale: 81 per cento in Liga, 76 in Champions. L’Inter sa che, anche se questa sera si giocherà a Milano, sarà difficile cambiare il copione. “Dovremo soffrire”, prevede lucidamente Bastoni. Ai 70mila interisti di San Siro va benissimo così, purché alla fine si vinca. Non sono d’accordo i 4mila catalani al terzo anello. Insieme, le due tifoserie hanno versato 13 milioni: l’incasso più alto della storia del Meazza. I fatturati si aumentano anche così.

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