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Udinese-Lazio, arbitro e squadra: sabato da incubo. Baroni: “Deludenti sul piano fisico”

A Udine un gol molto contestato ma poi i biancocelesti meritano la sconfitta. Si cercano soluzioni acquistando Alcaraz e Folorunsho

a Lazio esce da Udine con una sconfitta che fa male e la prova di una realtà innegabile: serve qualità a centrocampo. Il 2-1 contro l’Udinese fa suonare allarmi che a Formello non possono essere ignorati. Il gol preso dopo pochi minuti (5’), con annesso errore della difesa, sta diventando una costante.

Stavolta è stato Casale a perdersi alle spalle la marcatura su Lucca. Il difensore però è stato ingannato dalla bandierina del guardalinee che si era alzata subito per un fuorigioco (che non c’era, come ha evidenziato il Var). L’arbitro Doveri ha lasciato giocare, ignorando l’assistente. Nessuno dei biancocelesti però ha pensato di far notare con i giusti toni quanto la situazione sia stata influenzata dalla falsa segnalazione. Manca quindi anche un po’ di carattere a questa squadra, ma è un problema di vecchia data. Da mettere in conto anche il rodaggio ancora da completare per molti giocatori.

Vista la scarsa lucidità dei biancocelesti, sembrava che l’Udinese girasse in mezzo al doppio della velocità. Il gol del 2-0 di Thauvin, in percussione centrale dopo un velleitario tentativo di contrasto di Guendouzi e senza trovare ostacoli tra Patric e Romagnoli, è emblematico. Ma l’imprecisione di Noslin negli ultimi metri non è da meno. Scarso anche l’apporto dalla panchina di Tchaouna e dell’esordiente Dia, nonostante la superiorità numerica degli ultimi 25 minuti. L’unico acuto arriva sul finale con la traversa di Vecino al 90’ e il gol della bandiera in tap-in di Isaksen. Baroni voleva vedere passi avanti dal punto di vista della velocità della manovra, ma ieri ha ottenuto esattamente il contrario. Rispetto al Venezia l’unico ad aver tenuto alti i giri del motore è stato Lazzari, che ha provato anche a bombardare l’area bianconera di cross. Pochi sono arrivati a destinazione. «Siamo mancati dal punto di vista fisico», ha constatato a fine gara il tecnico biancoceleste.

A seguire la gara da casa c’era pure Luca Pellegrini, dimesso già ieri dall’ospedale dopo l’incidente sulla Cassia. Sui social ha ringraziato tutti per la vicinanza, senza mancare di sottolineare però alcuni messaggi offensivi, di qualche leone da tastiera. «Sto bene, il peggio è passato – ha scritto il terzino biancoceleste sul proprio profilo Instagram, aggiungendo poi – Vi ho sentito tutti molto vicini, laziali e non… fatta eccezione per qualche subumano».

Capitolo mercato: per trovare quella qualità che manca in mezzo al campo, tornano a salire le quotazioni di Carlos Alcaraz. Dopo gli ultimi colloqui, Lotito (a casa sua a Cortina d’Ampezzo) e Fabiani hanno deciso di tentare l’assalto al centrocampista di proprietà del Southampton. Valutazione intorno ai 15 milioni, ma gli inglesi un mese fa sembravano disposti a cederlo in prestito con diritto di riscatto. Un suo eventuale arrivo in biancoceleste non chiuderebbe le porte a Folorunsho (pessima la prova di Dele-Bashiru): per l’azzurro il Napoli non sembra intenzionato ad abbassare la richiesta di 12 milioni di euro. Un tentativo per prenderli entrambi, però, verrebbe fatto solo con l’addio (ad oggi poco probabile) di Cataldi. Non è un problema di lista, ma di risorse e di sovrabbondanza nel ruolo.

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