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Una figuraccia nazionale: Spalletti esonerato alla vigilia della partita

È lo stesso ct che annuncia ai giornalisti la decisione della Federcalcio. Stasera a Reggio Emilia sfiderà la Moldova ma è già un ex. Il presidente Gravina non si dimette e attacca: “Siete voyeuristi”

Reggio Emilia – Stasera allo stadio Città del Tricolore l’Italia non avrà molto da sbandierare. Si presenterà contro la Moldova, 3 giorni dopo la batosta di Oslo, con un ct ufficialmente esonerato in panchina: in 888 partite non era mai successo. Le modalità dell’annuncio sono state a dir poco anomale. Spalletti stesso ha voluto rivelare in pubblico il suo nuovo status di ex commissario tecnico, subito dopo averlo comunicato alla squadra. Nell’aula magna di Coverciano, in apertura della conferenza stampa di vigilia, ha parlato sotto gli occhi del presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, seduto in mezzo ai giornalisti. Gravina, in mattinata al Festival della serie A di Parma, oltre a ribadire che lui non si sarebbe mai dimesso aveva lasciato presagire l’imminente svolta, rinviandola però al dopo partita. Invece il pilota ormai defenestrato ha scelto di svelare il segreto di Pulcinella e di liberare i giocatori dal clima di tensione sotteso alla vicenda.

Spalletti: “Mi hanno comunicato l’esonero, io non avrei mollato”

Alle 15 in punto Spalletti si è seduto alla stessa cattedra di decine di altre conferenze stampa e di altrettante lezioni alla scuola allenatori e ha ricostruito gli ultimi eventi con lucidità: «Il presidente mi ha comunicato ieri sera che sarò sollevato dall’incarico. Mi è dispiaciuto, non volevo mollare. Ma è un esonero e devo prenderne atto». Non chiederà buonuscite: rescinderà il contratto da 2,5 milioni di euro netti l’anno, che sarebbe scaduto nel luglio 2026 dopo il Mondiale americano, lasciando 12 mensilità sul tavolo: «Lo risolverò e da dopodomani non riscuoterò più soldi. Devo assumermi le mie responsabilità per i risultati, la Figc mi ha dato tutto il sostegno possibile. Io sono deluso da me stesso».

Spalletti: “Dopo Oslo meritavo commenti ancora peggiori”

La spietata autocritica, tra l’Europeo mediocre e il fatale passo falso che ha aperto in Norvegia le qualificazioni mondiali, ha pochi precedenti: «I commenti dopo Oslo sono stati perfino gentili nei miei confronti, meritavo di peggio. Ho creato problemi al movimento. Ma al passato non si può più mettere mano. Non voglio chiudere con la figuraccia di Oslo. Quest’ultima partita del mio ciclo deve essere già la prima di quello nuovo: vincere e convincere sarà importante per chi verrà dopo di me». Ha ripercorso il cammino di 22 mesi sulla panchina azzurra: «Nessun problema con i giocatori: credo che ci sia da lavorare sul senso di appartenenza, ma questo gruppo è forte e può andare al Mondiale. Con i club ho avuto comprensione: se poi qualcuno l’avesse usata come escamotage, dal mio punto di vista sarebbe meglio che non venisse più». Infine si è commosso, nell’enumerare i dirigenti per allontanare le voci di tradimento, e ha interrotto la conferenza. Gravina lo ha seguito in silenzio fuori dall’aula magna, salvo poi, sulla strada per gli spogliatoi, rispondere infastidito alla domanda sul personale stato d’animo: «Lo potete immaginare. C’è tanto voyeurismo da parte vostra».

Un finale triste e solitario

Sul campo, mentre i giocatori facevano il torello, i giornalisti hanno guardato ancora un po’. Spalletti si è messo a calciare il pallone fissando il terreno: scena forse non triste, ma certamente solitaria e finale. Da domani sarà un allenatore libero: potrà scegliere di prendersi una pausa. Oppure rimettersi da subito sul mercato: in tanti, dalla Juve alla Fiorentina, non hanno ancora scelto la propria guida. Le prove di formazione nell’ultimo surreale allenamento da ct azzurro hanno rivelato che la caccia alla goleada contro la Moldova per provare a avere una differenza reti migliore della Norvegia — unico spiraglio per evitare i play-off, a patto di vincere tutte le restanti 7 partite — dovrebbe essere affidata alla coppia Retegui-Raspadori. Ma da settembre questa sarà materia di studio per un altro ct.

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