Questo sito contribuisce alla audience di
 

Uno scudetto per tutti: Lazio, Fiorentina e Atalanta sono seconde

Dietro al Napoli capolista c’è una grande ammucchiata

Torino – Per Gasperini «è giusto che i tifosi sognino, ma parlare di scudetto non serve a niente». Per il suo allievo Palladino «restare in alto dipende da noi, ma la classifica non la guardiamo». Figurarsi allora se fa discorsi tricolori il mite Baroni («Troppi complimenti, non sono abituato»), che ha sempre lo sguardo di chi ha passato la carriera a cercare di non rimetterci le penne e non ha più l’età per cadere nelle tentazioni che questo primo terzo di campionato sta insinuando in squadre che non avevano cominciato la stagione per stare in quel fazzoletto di due punti tra Napoli e Juventus.

Il gioco a nascondino

In partenza soltanto due allenatori avevano dichiarato l’obiettivo dello scudetto, Inzaghi e Fonseca. Gli altri ci hanno girato alla larga, «ma adesso siamo in ballo e proviamo a ballare fino alla fine», aggiunge Palladino a nome di tutti (Provedel dice «cavalcare l’onda»), anche di Thiago Motta che nel gruppo di testa ci era entrato sabato. Nelle prime settimane sembrava che le sole squadre attrezzate per il titolo fossero Napoli, Inter e Juve. Poi Atalanta, Fiorentina e Lazio non hanno più sbagliato un colpo (viola e nerazzurri sono alla sesta vittoria consecutiva, i biancocelesti alla sesta nelle ultime sette), hanno collettivamente accorciato le distanze e adesso la cima della classica è un assembramento di pretendenti, ognuno con uno stile sensibilmente diverso da quello degli altri (incluso Palladino, che s’è differenziato da Gasperini). Baroni e Gasp sono gli unici ultrasessantenni del campionato, Palladino il secondo più giovane dopo Fabregas, tutti partecipano alle Coppe eccetto Conte e insomma è una bella sfida tra varietà anche marcate. Come è bello che in un’altra classifica, quella dei marcatori, ci siano in testa due italiani, Retegui (11 gol) e Kean (8): non succedeva dal 13/14, quando il capocannoniere fu Immobile, all’epoca al Torino, davanti al veronese Toni, due che non avevano lo scudetto in testa, al contrario di quelli di oggi.

La Fiorentina si aggrappa a Kean

Kean ha schiantato il Verona con una tripletta, la prima della sua carriera, davanti a un gongolante Spalletti. Con un minimo di freddezza in più avrebbe potuto segnarne cinque. Di sicuro la Fiorentina ha già vinto la sua scommessa: quest’estate i 13 milioni spesi parevano un’esagerazione, come se la Juve alla Viola avesse mollato un pacco, visto che veniva da una stagione con zero gol (e le precedenti non è che fossero state prolifiche). «Ho instaurato un grande rapporto con il mister», sorride l’azzurro. «La continuità per un calciatore è fondamentale, quando giochi a spezzoni è dura dare il meglio».

Il successo viola è stato tutto sommato agevole, mentre l’Atalanta ha faticato assai per rimontare l’Udinese (Gasp: «Abbiamo dovuto raschiare il fondo del barile»), irritatissima con l’arbitro: «C’era un rigore per noi e ci hanno annullato un gol buono. Siccome c’è stata una lettera di scuse al Milan, io mi aspetto un libro», ha protestato il dt Nani. La Lazio, infine, ha violato Monza con una prodezza di un altro azzurro, Zaccagni, e la solita prestazione ad alta intensità. Stanno tutte assieme, appassionatamente e ambiziosamente.

Segui tutte le ultime notizie di sport

Next Post

Neto stunner earns Chelsea point against Arsenal - Data Review

Lun Nov 11 , 2024
The stats behind Chelsea and Arsenal's 1-1 draw at Stamford Bridge in matchday 11 of the Premier League

Da leggere

P