Archiviata la retrocessione in Serie B, il Venezia pensa a tornare subito nel massimo campionato e per farlo si affida ad un nuovo tecnico.
Al posto di Zanetti infatti, il nuovo mister dei lagunari è Ivan Javorčić, 43 anni, che ha firmato un contratto triennale fino alla stagione 2024/25.
Nella scorsa stagione, il neo tecnico del Venezia, ha guidato il Südtirol ad una storica promozione in Serie B al suo primo campionato con il club, finendo in testa alla classifica del Girone A di Serie C, con 27 vittorie, 9 pareggi, 2 sconfitte e la notevole cifra di soli 9 gol subiti in 38 partite – il miglior bilancio difensivo d’ Europa in un campionato professionistico nel corso della passata stagione.
Vi proponiamo di seguito un pezzo del comunicato apparso sul sito ufficiale del Venezia che riporta le prima parole del nuovo tecnico:
“Ringrazio il Presidente per la fiducia che lui ed i suoi partner hanno riposto in me. Vorrei anche ringraziare l’FC Südtirol per la splendida ed intensa esperienza che abbiamo vissuto insieme, scrivendo la storia del club nella passata stagione, perché è anche grazie a loro se oggi ho l’opportunità di trovarmi qui.
L’incontro con il presidente Niederauer è stata la chiave di tutto, abbiamo parlato non solo di calcio, ma anche di quello che deve essere l’approccio nel quotidiano e della nostra filosofia di vita e di lavoro. Ciò che mi ha spinto a questa scelta è stato il peso specifico che ho captato nel Presidente e nei suoi partner, che mi sono parsi persone di un’immensa caratura, sia professionale che umana.
La squadra viene da una retrocessione, quindi il primo obiettivo sarà quello di ricostruire una mentalità vincente dal punto di vista dell’approccio al lavoro, ricreare una forte identità di gioco, e rinsaldare il feeling con i nostri tifosi. Tutto ciò che verrà sarà una conseguenza dell’etica del lavoro nel quotidiano.
Il Venezia è un club che per la sua storia deve essere ambizioso: noi dobbiamo essere pronti a competere ai massimi livelli in una Serie B che sarà molto difficile ed allo stesso tempo molto stimolante, con molte piazze importanti con obiettivi simili ai nostri.
Non è questione di attacco o difesa, è una questione di squadra. La solidità della stessa non dipende solo dalla difesa, ma dalla collettività, e lo stesso vale per l’efficacia offensiva. Le fasi di gioco sono profondamente interconnesse fra di loro, motivo per cui sono assolutamente convinto che tutto dipenda da come si controlla la palla ed il possesso. Una buona difesa parte dall’attacco e viceversa, bisogna essere impeccabili in ogni fase, nella complessità e globalità del gioco.
Dobbiamo ricreare l’entusiasmo, la motivazione, partire dei rapporti umani, lavorare sulla singola persona e dare grande valore al quotidiano. Partendo da queste basi, tutto il resto si costruisce con il tempo: sarà un percorso duro, ma che faremo con le persone giuste, ovvero quelle che saranno in grado di dedicarsi in maniera totale al progetto di questo club.
Sono in Italia da 25 anni, e questo paese è ormai parte della mia vita sia a livello personale che professionale. Spalato è una città con una grande cultura sportiva e che è anche legata a Venezia dai tempi della Serenissima. Io spero di poter seguire le orme di miei concittadini che sono diventati allenatori importanti come Jurić o Tudor, che per me sono un riferimento”.