Roma – E’ stato di parola, Eusebio Di Francesco: “Non molliamo, lotteremo fino alla fine”, aveva detto il tecnico del Venezia penultimo dopo l’ennesima sconfitta, lunedì scorso contro il Genoa. E in effetti la sua squadra ha giocato con una determinazione feroce e ha fermato sullo 0-0 una Lazio in chiara flessione rispetto alla versione bella e vincente del girone d’andata. Senza Castellanos (con il centravanti fuori per infortunio o squalifica, zero successi in 4 gare per i biancocelesti), appannata e con pochissime idee, la squadra di Baroni ha perfino rischiato di perdere: nella ripresa, infatti, i ragazzi di Di Francesco hanno mostrato una voglia di portare a casa i tre punti tripla rispetto agli ospiti. Se non riuscirà di nuovo ad accelerare, a ritrovarsi, sarà molto difficile per la Lazio centrare l’obiettivo Champions League. Tavares, in particolare, appare irriconoscibile rispetto al girone d’andata.
«La cronaca della gara»
Venezia bene in fase difensiva, ma Dia sbaglia un gol fatto
Di Francesco ha ordinato al suo Venezia la massima attenzione in fase di non possesso: bravi i suoi a ricompattarsi dietro la linea della palla di fronte alle ripartenze della Lazio. Dal punto di vista dell’applicazione difensiva, è stata forse la migliore partita del Venezia. La Lazio ha avuto una sola occasione in tutta la gara, ma davvero clamorosa, al 23′: Zaccagni crea dal nulla un corridoio per Dia che si ritrova da solo davanti a Radu ma allarga il piatto sinistro e la palla finisce nettamente fuori. Un errore incredibile per un attaccante di solito implacabile – ne sa qualcosa il Napoli – in queste circostanze. Altra notizia negativa per i biancocelesti, l’infortunio alla caviglia destra di Dele-Bashiru, costretto a uscire al 40′. Così ha debuttato Belahyane, preso a gennaio dal Verona: da applausi l’esordio del 20enne regista, preciso nel palleggio e disciplinato in fase difensiva. Un acquisto che sarà utile, altroché.
Neanche Pedro rivitalizza l’attacco
Baroni ha dovuto rinunciare dall’inizio a Rovella, squalificato, e all’infortunato Castellanos, sostituiti appunto da Dele-Bashiru e poi da Belahyane, mentre nel ruolo di centravanti è stato schierato Noslin (bocciato, non riesce a sbloccarsi), con Dia alle spalle. In porta, l’annunciata svolta: dentro il 23enne Mandas al posto di Provedel, incerto nelle ultime gare. Nel Venezia, Di Francesco ha affiancato in attacco Maric a Oristanio, ma in un primo tempo equilibrato zero palle-gol per i padroni di casa. Tra i biancocelesti, spento appunto Tavares e nullo Noslin: i più in forma si sono confermati Zaccagni e soprattutto Isaksen, abile a saltare spesso il diretto avversario sfruttando tecnica e velocità. Dopo un buon primo tempo, però, anche loro due non hanno inciso nel secondo. Né l’ingresso di Pedro ha rivitalizzato questa Lazio al buio.
Mandas provvidenziale su Oristanio
Nella ripresa è stato il Venezia a creare più volte i presupposti per segnare, senza riuscirci: fuori di pochissimo un colpo di testa di Maric e poi grande parata di Mandas su Oristanio. Ecco, proprio il portiere greco – puntuale anche nella gestione del pallone con i piedi – e la prestazione di Belahyane sono le uniche note positive di una giornata cupa per la Lazio. Di Francesco può invece essere orgoglioso dell’atteggiamento avuto dai suoi ragazzi, anche se la salvezza resta una missione molto complicata.
Il tabellino di Venezia-Lazio
VENEZIA (3-5-1-1): Radu 6; Maracandalli 6 (10’st Schingtienne 6), Idzes 6.5, Candè 6.5; Zerbin 7, Doumbia 6.5 (31’st Busio 6), Nicolussi Caviglia 6 (42’st Conde sv), Perez 6, Ellertsson 6.5; Oristanio 6.5 (31’st Yeboah 6); Maric 6 (32’st Fila 6).In panchina: Joronen, Grandi, Haps, Zampano, Sverko, Carboni, Bjarkason, Duncan, El Haddad, Gytkjaer. All. Di Francesco 6.5.
LAZIO (4-2-3-1): Mandas 7; Marusic 6, Gila 5.5, Romagnoli 6.5, Tavares 5 (11’st Lazzari 5.5 ); Guendouzi 6, Dele-Bashiru 5.5 (40’pt Belahyane 6.5); Isaksen 6.5, Dia 4.5 (39’st Tchaouna sv), Zaccagni 6; Noslin 4.5 (11’st Pedro 5.5). In panchina: Furlanetto, Provedel, Gigot, Patric, Provstgaard, Ibrahimovic. All. Baroni 5.5
ARBITRO: Marchetti 6.5.
NOTE: ammoniti Guendouzi, Nicolussi Caviglia, Ellertsson, Schingtienne, Conde e Zaccagni.