Dopo due stagioni all’insegna della tranquillità e della valorizzazione dei talenti, il Verona volta pagina.
Quarto allenatore in tre anni, con Gabriele Cioffi successore di Igor Tudor che nelle prime giornate dello scorso campionato aveva preso il posto di Eusebio Di Francesco, a propria volta erede di Ivan Juric, ma soprattutto nuovo direttore sportivo.
Con Tony D’Amico volato all’Atalanta in gialloblù è arrivato l’esperto Francesco Marroccu, ex Cagliari, Genoa e Brescia, che durante la conferenza stampa di presentazione non ha nascosto le difficoltà che attendono società e squadra nel provare a migliorare quanto fatto nell’ultimo biennio: “Per un ds è l’anno peggiore per venire a Verona, perché eredito una situazione che mi è stata lasciata in maniera ottimale – le parole del dirigente sardo – Se la leggiamo al contrario dico che posso solo raccogliere i frutti del lavoro di chi mi ha preceduto. Cercheremo di sfruttare l’onda lunga lasciata dai nostri predecessori”.
Il dirigente ha parlato anche del nuovo allenatore e di mercato, aprendo alla possibile cessione dei pezzi grossi Simeone e Barak: “Cioffi dovrà dare la sua impronta, mantenendo al contempo quel calcio propositivo e aggressivo che si è visto qui negli ultimi anni. Sarà il suo Verona, non quello di Tudor o Juric. Il mercato? Due o tre giocatori sono arrivati all’apice. Simeone, Barak, Ilic e Casale sono i più richiesti, ma dovremo capire quali opportunità cogliere per raggiungere l’obiettivo finanziario. Comunque i nostri giocatori non sono né in vendita né in svendita a prescindere. Caprari e Hongla? Loro sono incedibili”.