Washington – La scena surreale di Donald Trump che nello studio ovale parla con la stessa disinvoltura di calcio e di guerra nucleare, con i giocatori della Juve in piedi alle sue spalle e visibilmente in imbarazzo, ha fatto il giro del mondo. E specie negli Stati Uniti è diventato argomento di un dibattito particolarmente spinoso per la Fifa (Infantino e Trump si sostengono a vicenda), che martedì sera ha bruscamente censurato un giornalista che aveva chiesto a Tudor cosa avesse provato a trovarsi accanto al presidente mentre trattava temi tanto sensibili. L’allenatore sembrava anche disponibile a rispondere, ma il delegato Fifa lo ha anticipato, impedendogli di farlo.
Le parole del centrocampista bianconero
Ha invece potuto esprimere la sua opinione Timothy Weah, che peraltro è figlio di un ex capo di stato (suo padre George è stato presidente della Liberia ed è attualmente leader dell’opposizione): “È stata tutta una sorpresa per me, onestamente”, ha dichiarato il calciatore americano. “Ci hanno detto che dovevamo andare alla Casa Bianca e non avevo altra scelta che andare. È stato un po’ strano. Quando il presidente ha iniziato a parlare di politica, con l’Iran e tutto il resto, è stato un po’ come…”, e ha lasciato i puntini di sospensione, senza approfondire oltre: “Voglio solo giocare a calcio, amico”.