Il calcio è anche questione di genetica, parola di Arsene Wenger. L’ex allenatore dell’Arsenal ha analizzato la storia della famiglia Thuram in cui alla strepitosa carriera di papà Lilian, difensore che ha vestito le maglie di Monaco, Parma, Juventus e Barcellona, sono seguite quelle dei due figli Marcus, attaccante dell’Inter, e Khephren, centrocampista della Juventus. In visita alla mostra The making of a footballer, l’esposizione fotografica al Fifa Museum di Zurigo nella quale sono esposte anche foto di Facchetti, Baggio, Paolo Maldini, Lautaro, Zanetti, Pirlo e Shevchenko, Wenger ha raccontato: “La storia di Thuram o dei Thuram è piuttosto interessante. Ci dice che il calcio è una questione di sviluppo personale, ma è anche un po’ genetico”.
Analizzando il percorso familiare, si capisce che oltre alle scelte individuali ci sono fattori genetici che creano un’ottima base di partenza su cui costruire la propria carriera: “Il padre era un giocatore internazionale. Poi ci sono Marcus e Khéphren. Questo dimostra le qualità fisiche che ci sono in famiglia, oltre alla voglia, la passione e la forza fisica nella sfida. Ciò che tutti e tre hanno in comune è, ovviamente, la potenza e il ritmo e l’enorme forza fisica nelle situazioni di contatto”.
I figli d’arte
Una teoria che ha diversi riscontri nel calcio del passato e nel presente: dalla dinastia dei Maldini, con nonno Cesare, papà Paolo e oggi il figlio Daniel in Serie A e in Nazionale, ai tanti figli d’arte presenti nel calcio italiano, molti dei quali compagni proprio di Khephren alla Juventus: Timothy Weah, figlio di George, Francisco Conceicao, figlio di Sergio, ma anche Federico Chiesa, figlio di Enrico, oggi al Liverpool dopo aver vestito il bianconero.