“Io provo semplicemente a giocare il mio calcio e sono felice di farlo”. Bastano queste semplici parole, pronunciate proprio da lui, per raccontare la rinascita di Kenan Yildiz. La felicità nel giocare a calcio, il “suo” calcio, nel potersi esprimere al massimo delle possibilità: nel rilancio della Juventus al quarto posto c’è anche il ritorno del talento turco, tornato centrale nel progetto tecnico affidato a Tudor. Dopo un periodo complicato, dovuto anche alle difficoltà incontrate dalla squadra e al fisiologico rendimento altalenante di un calciatore di 19 anni, per quanto ricco di talento, Kenan è tornato un fattore nella Juventus: lo dicono i numeri, con due gol realizzati nelle ultime tre partite, lo si vede in campo, mentre punta gli avversari e li salta con rinnovato entusiasmo. Nella Juventus di Tudor, brilla la stessa di Yildiz.
Yildiz di nuovo al centro della Juventus
Da quando è tornato in posizione centrale, grazie anche al nuovo modulo adottato da Tudor, Kenan Yildiz è anche tornato metaforicamente al centro della Juventus. Non più esterno con libertà di cambiare fronte, ma fantasista vero e proprio, senza restrizioni e senza vincoli ma con la libertà di esprimere al massimo il suo talento. Tutto ruota intorno a lui, almeno dalla cintola in su, e nonostante i 19 anni non ha paura di prendersi le proprie responsabilità: naturalmente non bastano tre partite, per quanto giocate a un livello superiore rispetto alle ultime uscite, per decretare una rinascita o una definitiva consacrazione. Di sicuro vederlo giocare leggero e determinato esalta il popolo bianconero e spaventa gli avversari.
Libertà di inventare ma anche di attaccare l’area, di inserirsi per cercare l’assist o anche di ricevere, come successo sabato scorso contro il Lecce: posizione da “pivot” di Vlahovic, scarico fuori per la rasoiata di Yildiz. Due settimane prima contro il Genoa, match d’esordio di Tudor, è stato ancora Vlahovic a lanciare Kenan: un rimbalzo fortuito che ha lanciato la corsa verso l’area del turco. La verticalità è il nuovo paradigma tattico della Juventus, in cui si trova dannatamente a suo agio.
Yildiz, una stagione di alti e bassi
Come dicevamo, è legittimo per un calciatore del 2005 avere alti e bassi. Tuttavia le aspettative che seguono Yildiz sono alte, anzi altissime. Un predestinato (il primo contratto con l’Adidas lo firmò a 10 anni) da cui ci si aspetta sempre il massimo: ecco perché il 10 messo sulle sue spalle più che un premio è sembrato a tratti una legittima richiesta di stupire ogni domenica. Inizialmente il nazionale turco ci era anche riuscito, segnando un grandissimo gol nella prima partita di Champions League contro il Psv Eindhoven e distribuendo due assist nelle prime due giornate di campionato. Inevitabilmente, quando il rendimento della squadra è calato, anche per lui sono iniziati ad affiorare i problemi, le difficoltà tattiche di un ruolo, quello di esterno, in cui non si è mai ritrovato appieno.
Messo in panchina nella partita con l’Inter, ha risposto con una doppietta che l’ha fatto entrare di diritto nel cuore della tifoseria ancora più di prima: il gol nel derby con il Torino ha completato l’idillio ma paradossalmente ha rappresentato l’ultima gioia. Da quel momento non ha più tirato fuori la lingua per festeggiare, come il suo idolo Del Piero, fino alla partita con il Genoa.
Il futuro blindato
Oggi è la colonna sulla quale costruire il futuro della Juventus. Dopo le voci su un possibile sacrificio sull’altare della ricostruzione della squadra, Yildiz rappresenta sempre di più le fondamenta sulle quali erigere la squadra di domani. In queste ore si fanno sempre più insistenti i rumors su un ritorno in bianconero di Tognozzi, il talent scout che lo riuscì a strappare al Bayern Monaco portandolo a Torino, consapevole della sua quantità sconfinata di talento, tecnico e fisico. Di strada da percorrere ce n’è ancora tanta, visto che se la qualità è indubbia, nella “creazione” di un calciatore sono tanti i fattori che entrano in gioco, specialmente quando le aspettative sono così alte. Una delle poche certezze, però, è che il percorso sarà fatto insieme e che il futuro della Juventus e di Yildiz sarà con molta probabilità in comune.