BERNA – Lenta, macchinosa, prudente all’eccesso. Contro lo Young Boys Inzaghi ha schierato e diretto la sua squadra con lo spirito con cui si porta una vecchia fuoriserie a una parata per auto d’epoca. Prima preoccupazione: non rovinarla. Ma quando finalmente ha deciso di dare una bella sgasata, sul rettilineo del traguardo, ha liberato tutti i cavalli che ha nel motore. L’Inter ha vinto 1-0 al terzo minuto di recupero, con un gol di tibia di Thuram su assist di Dimarco, entrambi entrati in campo nel finale per avoltare una gara fin lì bloccata.
La testa alla Juve
L’impressione per buona parte della partita era che l’Inter fosse sì in campo in Svizzera, ma che la testa l’avesse già a Milano, dove domenica arriverà la Juve. Per questo al via l’allenatore ha lasciato in panchina le due punte titolari, Bastoni, Darmian e appunto Dimarco. Ma dopo appena nove minuti della ripresa gli è toccato buttare nella mischia il suo super terzino sinistro, perché Carlos Augusto è dovuto uscire per un risentimento ai flessori della coscia sinistra, procurato piantando i tacchetti nella plastica maledetta del campo sintetico dello Stadion Wankdorf. Una superficie inspiegabile, in una città verdissima, dove tutto intorno allo stadio i ragazzini giocano a pallone su campi perfettamente piani e coperti da prati folti, che non sfigurerebbero in partite fra professionisti.
La classifica
Il turnover di Inzaghi
Senza scegliere fra l’uovo oggi e la gallina domani, l’Inter alla fine si è presa tutti e due. Inzaghi grazie al turnover profondissimo – sette cambi rispetto alla gara di Roma – ha salvato energie per affrontare i bianconeri. Al tempo stesso ha agguantato punti importantissimi per la classifica della nuova Champions a 36 squadre, in cui si qualificano direttamente le prime otto, mentre le formazioni dalla posizione 9 alla 24 devono giocare due gare in più di playoff. Una bella grana, soprattutto per chi a gennaio vola in Arabia Saudita per giocare la Supercoppa. Con il gol di Thuram l’Inter, dopo tre gare del campionatino di Champions, è settima in classifica generale. Avesse segnato un gol in più, avrebbe scavalcato per differenza reti anche Leverkusen, Brest e Monaco. Ma per i nerazzurri va benissimo così.
L’Inter mancava dalla Svizzera dal 2004, quando affrontò il Basilea nei preliminari di Champions. Ci è tornata in punta di piedi. Nel primo tempo ha tenuto tanto la palla, senza sapere bene cosa farsene. Di più ha fatto lo Young Boys, che ci ha provato soprattutto da fuori. Ma per fortuna di Sommer, la mira degli svizzeri era quella di un fucile subacqueo con l’asta storta. Hadjam, Virginius, Lakomy si sono alternati nello sparare palloni qua e là. I nerazzurri hanno fatto pochino: un tacco di Taremi a liberare Bisseck in area, un paio di sgroppate di Dumfries, iniziative personali di Frattesi. La verità è che Barella, per quanto volenteroso, in regia non è Calhanoglu e tutto il resto va di conseguenza. E così, alla pausa fra i due tempi, le squadre sono andate con una statistica di 14 tiri a 3 per i padroni di casa. Nella ripresa i nerazzurri hanno subito provato a fare qualcosa di più, Arnautovic ha subito sbagliato un rigore che Dumfries si era procurato, e la svolta è arrivata con l’ingresso in campo dei titolarissimi. Nota amara: Augusto con ogni probabilità non sarà a disposizione domenica, al pari di Acerbi e Calhanoglu. D’altra parte, anche la Juve è spuntata dalle assenze di Nico Gonzalez e Koopmeiners.
TABELLINO
Young Boys 0
Inter 1
48’ st Thuram
Young Boys (4-2-3-1)
Von Ballmoos 7 – Blum 6 (41’st Athekame Sv), Lauper 5, Benito 6, Hadjam 5.5 – Lakomy 6 (33’ st Elia 6), Ugrinic 6.5 – Virginius 6 (14’ st Colley 6.5), Imeri 6.5 (14’ st Males 6), Monteiro 7 – Ganvoula 5 (41’ st Itten Sv). All. Magnin 6.5
Inter (3-5-2)
Sommer 7 – Pavard 6,5 (32’ st Bastoni 6), De Vrij 6, Bisseck 6 – Dumfries 6, Frattesi 6, Barella 6, Mkhitaryan 5.5 (16’ st Zielinski 5), Augusto 5.5 (9’ st Dimarco 7) – Taremi 5.5 (32’ st Thuram 7), Arnautovic 5 (16’ st Lautaro 6.5). All. Inzaghi 7
Arbitro Oliver (Ing) 6
Note Ammoniti Hadjam, Monteiro, Dumfries, Imeri, Males, Dimarco