Antonio Zappi è il nuovo presidente dell’Aia, l’associazione Italiana Arbitri. La sua proclamazione è avvenuta al termine dell’Assemblea Generale che si è svolta ieri a Roma. Zappi, che succede a Carlo Pacifici, ha ottenuto il 72,3% dei voti, pari a 673 preferenze – 11 le schede bianche – battendo l’altro candidato Alfredo Trentalange, che era già stato alla guida dell’Aia dal febbraio 2021 a dicembre 2022 ma aveva rassegnato le dimissioni in seguito al caso D’Onofrio dal quale fu poi assolto in appello.
Zappi: “Favorevole al Var a chiamata”
“Sono particolarmente favorevole al Var a chiamata, credo che una giustizia sostanziale debba prevalere. Mi piacerebbe che un capitano o un allenatore potesse alzare il braccio per chiedere una on field review, vorrei che il rugby insegnasse al calcio questa capacità di aprirsi alla trasparenza totale” ha detto Zappi, 59 anni, ex arbitro con oltre 40 anni di appartenenza all’Aia e una lunga esperienza sia come fischietto sia come dirigente.
La violenza contro gli arbitri
Zappi, poi, torna sul tema della violenza contro gli arbitri sottolineando come sia arrivato il momento di una “risposta dura e fortemente repressiva, il ministro Abodi ha assicurato impegno e sarà una delle prime interlocuzioni che avrò”, mentre sulla possibilità di aprirsi alla commercializzazione degli audio tra arbitri e sala Var conferma la propria apertura ammettendo che sarebbe favorevole, “come succede con i Gran Premi di Formula 1”, ad avere “un tasto rosso e uno verde che consentano di comprendere la comunicazione tra terreno di gioco e sala Var per sapere il percorso decisionale che ha portato a una decisione”. Poi sulla possibilità di avere Daniele Orsato come direttore tecnico, figura che deciderà quali saranno i designatori degli organici, ammette di non essere “favorevole ai calciatori che uscendo dal terreno di gioco diventano subito allenatori”.