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Zielinski: “I gol di sinistro scoperti grazie a mia madre”

Il centrocampista dell’Inter ingaggiato dal Napoli: “Grandi aspettative per questa stagione”

A trent’anni, dopo otto stagioni al Napoli e quasi cento partite con la nazionale polacca, questa è l’occasione per chiudere alla grande con l’Inter l’ultimo pezzo di carriera.

“Ho grandi aspettative e spero di potermi inserire velocemente nella squadra, diventarne parte integrante. Spero di poter dare il mio contributo per continuare a portare il club alla vittoria. Devo ancora conoscere meglio i miei nuovi compagni, ma ho sentito che questo gruppo è fantastico e molto affiatato; sono sicuro che mi ambienterò velocemente”. Parola del centrocampista nerazzurro, Piotr Zielinski, protagonista di una nuova puntata di “Welcome Home”, la serie di interviste inedite, powered by Betsson Sport, Main Sponsor di maglia della squadra nerazzurra, e realizzate dalla squadra dei Campioni d’Italia, per presentare ai tifosi le new entries per la stagione 2024-2025.

Zielinksi parte dai primi ricordi calcistici, con i primi palloni calciati grazie all’amore del padre per il pallone. “Lo sport è una passione di famiglia” spiega Piotr, “Ho due fratelli più grandi e mio papà, quando ero piccolo, mi portava in campo insieme a loro. Gli devo molto e spero che sia fiero dei risultati che ho raggiunto”. Ma l’abilità di calciare con entrambi i piedi è arrivata grazie alla madre. “Durante un torneo, per un rigore, le chiesi se secondo lei potessi utilizzare il piede sinistro, e lei mi incoraggiò a farlo” racconta il giovane con un grande sorriso. “Dopo aver fatto goal, ho cominciato ad allenarmi con entrambi i piedi”.

Il calcio però non è l’unica grande passione di Zielinski: “Sono davvero un appassionato di questo sport. Idoli? Federer quando giocava è stato di grande ispirazione per me, soprattutto per la sua incredibile classe”. In campo, però, il suo calciatore preferito era il ceco Tomas Rosicky, seguito poi da Zidane, Ronaldinho e Iniesta, altri campioni a cui si è ispirato.

La svolta è stata però il trasferimento in Italia, all’Udinese. “È stato un grande cambiamento per me, ma il club mi ha aiutato molto. Pensate che una volta al mese prendevano a mia madre un biglietto aereo per l’Italia, in modo che la mia famiglia potesse essere con me. Ho un bellissimo ricordo dei miei tre anni a Udine”.

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