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Champions League, Ancelotti incita il Real Madrid

L’allenatore dei ‘Blancos’: “Il City è più completo, non solo per Haaland. Servirebbe prendere un vantaggio in vista del ritorno”.

Carlo Ancelotti è pronto alla sua 9a semifinale di Champions League: affronterà, nella rivincita di un anno fa (Rodrygo rimontò gli inglesi al Bernabeu, vittoriosi 4 a 3 all'Ethiad, all'ultimo, con Benzema decisivo al supplementare dal dischetto), Pep Guardiola, un altro 'guru' (10a semifinale per il catalano) che ha distaccato José Mourinho, fermo a quota 8.

Dopo aver vinto la Coppa di Spagna 2 a 1 contro l'Osasuna (e in precedenza il Mondiale per Club), il tecnico parmigiano va all'assalto del 26o trofeo, dopo aver lasciato nelle mani del Barcellona la Liga che aveva appaiato la Champions League '22-'23: "Questo trofeo ci ha ridato entusiasmo e talora le motivazioni contano più della forma fisica. L’anno scorso col City abbiamo preso 5 gol e gliene abbiamo fatti 6. Ecco, firmerei perché la cosa si ripetesse”.

La principale differenza è costituita da Erling Haaland, che viaggia su score eccezionali e che concretizza la mole di gioco dipanata da Guardiola, e dal secondo atto in programma in Inghilterra: "Rispetto allo scorso anno loro hanno Haaland, che è impressionante per la qualità realizzativa ma noi non prepariamo una partita per fermare un solo giocatore, vogliamo fermare un’intera squadra che gioca bene e che è ancora più completa. Non si tratta solo di difendere, però è chiaro che se lo fai bene male che vada pareggi: noi vogliano vincere e prendere un vantaggio in vista del ritorno, dove si deciderà la qualificazione alla finale; per risultato positivo intendo anche evitare guai fisici, o disciplinari. Chiedo ai ragazzi di fare il meglio fisicamente, mentalmente e tecnicamente. Alcuni ragazzi stanno crescendo, questo è importante per il Club: non solo Rodrygo e Vinicius, ma anche Camavinga e Valverde sono il futuro brillante del Real Madrid, e il futuro è domani”.

Vinicius e Rodrygo stanno trascinando il Madrid: “Io do loro minuti e fiducia, e devo dire che li sfruttano al meglio. La loro progressione non è buona solo per i ragazzi, ma per tutto il club. A Vinicius e Rodrygo aggiungo Valverde e Camavinga, giovani che stanno migliorando continuamente e che rappresentano il futuro di questo club, un futuro brillante. E il futuro è domani”. L'ultima battuta è sull'euroderby: "Vent'anni fa fu zeppo di pressione, andò bene. Mi aspetto una gara equilibrata sul piano tattico e su quello tecnico, come allora".

Istanbul dunque per scrivere un'altra pagina di storia (nessuno ha vinto quattro Champions League come Ancelotti), prendendosi la rivincita verso il nefasto ultimo atto targato 2005: poi il Brasile, chissà.

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