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Genoa, senti Retegui: “Essere qui è un segno del destino”

L’attaccante oriundo della Nazionale è stato presentato in conferenza stampa dal Grifone

"Essere al Genoa lo considero un segno del destino, però non chiamatemi 'Chapita': Chapa è mio papà, io sono Mateo". Questo il sunto della conferenza di presentazione in rossoblù di Mateo Retegui, che ha aggiunto:

"Per me è un onore essere qui in questa grande squadra. Sono molto felice. Sono in un club prestigioso, con un mister importante e con grandissimi tifosi. Spero di essere protagonista in ogni partita per i prossimi anni (l'attaccante oriundo della Nazionale italiana di Roberto Mancini ha firmato un quadriennale, ndr). Essere qui è una responsabilità, ma anche un sogno e un onore. Voglio difendere la maglia del Genoa fino alla morte. Un grandissimo passo per la mia carriera e la mia vita, indubbiamente".

E ancora: "Con mister Alberto Gilardino ho parlato a lungo. E' stato un grande giocatore ed è un onore averlo come tecnico. Spero di apprendere molto da lui. Sono convinto che il mio primo passo in Serie A mi aiuterà anche nel cammino con la Nazionale la cui maglia per me rimane un sogno. So che il Genoa ha una grandissima storia alle spalle e il fatto che il mio bisnonno paterno (al secolo, il signor Angelo Podestà, ndr) fosse di Sestri Levante lo considero quasi un segno del destino. E poi ho parlato con Diego Milito che mi ha detto belle cose su questa piazza. Anche lui è molto contento della mia scelta. Insomma, non vedo l'ora di mettermi in discussione e realizzare tanti gol per questa maglia. Soprannomi? Non chiamatemi 'Chapita?: Chapa è mio papà, io sono Mateo…". 

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