Serata di gala per il Lecce, unica formazione imbattuta dopo cinque turni di Serie A assieme all'Inter: l'anticipo di domani allo Stadium sarà la prima volta in cui i salentini si presenteranno al cospetto della Juventus coi bianconeri alle spalle in classifica.
Quella contro il Genoa è stata la terza vittoria tra le mura amiche dopo quelle contro Lazio e Verona, ma Roberto D'Aversa veste i classici panni del pompiere: "Sarà una gara completamente diversa da quella contro il Genoa, incontreremo una Juventus, forte di suo, arrabbiata per il risultato negativo con cui è uscita dal campo a Reggio nell'Emilia; sono ancora una candidata allo Scudetto e partiranno col piede sull'acceleratore, quindi ai ragazzi domando concentrazione. Turnover? Quando ci sono partite così ravvicinate le valutazioni ci sono, scenderanno in campo solo ragazzi al 100 % della condizione. Proveremo a bloccare sulla destra la Juventus con Gendrey e Venuti, quest'ultimo si è allenato sempre bene, ma ha avuto la sfortuna di farsi male; tra Oudin e Sansone è più pronto il primo, ha fatto più lavoro e quindi è più avanti".
Un fattore che può rivolgersi contro il Lecce, come arma a doppio taglio, è l'entusiasmo dei tifosi e gli accostamenti a qualche impresa fuori portata: "Sono felice ci sia attorno al Lecce questo clima, ma non voglio si trasformi in euforia nella squadra: i tifosi è giusto sognino, noi è giusto si tenga alta la concentrazione e si migliori i difetti, o le statistiche negative. Il Lecce non può pensare di essere più bravo della Juventus, ma deve lavorare sulle sue doti, voglia e determinazione; il Lecce non può affatto essere paragonato al Leicester, perché, dietro la favola sportiva, c'era un tipo di introito diverso".
Il Lecce ai tempi di Zdenek Zeman era riuscito a mettere in cascina in cinque esibizioni otto punti: questa rinnovata (sei nuovi titolari, da Pongracic a Kaba, da Alqvist a Krstovic, da Rafia a Ramadani) ha già ottenuto le medesime vittoria dell'intero scorso torneo.