Ai microfoni di TMW Radio, il presidente dell’Assoagenti, Beppe Galli, nel corso della rubrica La voce dell’agente, ha detto la sua riguardo la situazione delle scommesse che è al centro del ciclone da diversi giorni.
"È una domanda difficile, dispiace che questi ragazzi abbiano commesso una sciocchezza. Ci sono due regole: una di queste è quella di non scommettere sul calcio. La cosa che mi dà fastidio è la caccia alla streghe, sembra che tutti scommettono sul calcio. In qualsiasi ambiente lavorativo c'è qualcuno che può sbagliare, quando si parla di calcio la cassa di risonanza è altissima. Ripeto, questa caccia alla streghe non mi è davvero piaciuta”, dichiara inizialmente Galli.
Su come si possono aiutare i giovani calciatori: ”Purtroppo è una malattia e come ogni malattia non sai come prenderla. I giovani cerchiamo sempre di aiutarli in tutto e per tutto e non penso che ci sia un agente che non lo faccia. Ora che è scoppiato questo caso, sembra che dobbiamo fare anche gli psicologi. Ogni volta che succede qualcosa è colpa degli agenti, questo non va bene. Dispiace che questi ragazzi, che hanno tutto nella vita, possono cadere in queste situazioni. Per qualcuno è una sciocchezza, per altri una malattia. E le malattie vanno curate. Non dobbiamo fare di tutta l'erba un fascio".
Galli dice la sua riguardo l’importanza della figura di uno psicologo nel calcio: “MolTe società ce l'hanno, è una cosa che c'è da anni. Ci sono anche tanti mental coach, è una cultura che non abbiamo in Italia. In altri paesi andare dallo psicologo è una cosa normale, in Italia ti prendono per pazzo”, riporta Tuttomercatoweb.