Il tecnico del Genoa, Alberto Gilardino, presenta la sfida di domani che la sua squadra affronterà con la Salernitana.
Retegui come sta?
"Mateo sta bene, si è allenato e sarà della partita come Strootman. Saranno fuori solo Jagiello e Junior Messias".
Sente ancora dolore o meno?
"Non gli ho chiesto più nulla. Lo vedo in campo, sta bene e si è allenato negli ultimi tre giorni. Andiamo oltre. L'importante che stia bene e che la squadra abbia fatto ottimi allenamenti".
Potrà partire dall'inizio?
"Sono valutazioni che verranno fatte nelle ultime 24 ore di tempo. Sono valutazioni in corso con lui e con altri ragazzi".
Avete incontrato tante squadre che sono nella parte alta della classifica.
"Sono contento del percorso fatto, per la risposta che hanno dato i ragazzi sotto il punto di vista tecnico. Chi è rimasto dalla scorsa stagione ha portato avanti la filosofia di squadra. Nella partita di domani ci aspetta una squadra che ha cambiato da poco la guida tecnica, e quando si cambia si hanno difficoltà. E’ una squadra con giocatori di esperienza come Candreva e Fazio e attaccanti che attaccano la profondità. Da parte nostra abbiamo la necessità fin da subito a creare i presupposti nella partita per andarci a prendere la partita con rispetto degli avversari ".
Il fatto che la Salernitana abbia cambiato guida tecnica cambia qualcosa?
"Quando si cambia si dà qualche stimolo nuovo. Inzaghi ha fatto molto bene in condizioni difficili a Reggio Calabria. Già vorrà dare un'impronta chiara alla sua squadra. Dobbiamo pensare a quello che dobbiamo fare noi nella partita con la giusta calma e non con frenesia per creare i presupposti favorevoli. Ci vorrà grandissima determinazione, grandissima bravura di tutti".
Col ritorno di Strootman ci sarà abbondanza a centrocampo.
"Ho scelte e soluzioni con caratteristiche diverse. Farò valutazioni sulle caratteristiche con i giocatori che saranno in quelle posizioni. Così come in difesa e in attacco, farò le mie valutazioni".
Fini?
"Si è allenato sempre con noi e domani sarà della partita. Se n’è parlato fin troppo poco di un 2006 che esordisce con il Genoa. Sono situazioni che devono essere chiare ad un ambiente. Se c’è la possibilità di far giocare giovani è per la crescita del settore giovanile e della prima squadra. Quando ci sarà la possibilità, se ci saranno giocatori forti io li prenderò in considerazione, come ho sempre fatto. E’ normale che ci sono delle gerarchie, giocatori forti e che hanno sulle spalle tantissime presenze. Farò delle valutazioni".
Inizia un ciclo più abbordabile.
"Dopo Bergamo mi è stata fatta un'affermazione, nel senso che dopo questo percorso che la squadra ha fatto contro squadre di alta classifica, adesso arrivano partite più abbordabili. Non bisogna cadere nel tranello di pensare che arrivano partite che possano sembrare più abbordabili. Saranno partite molto equilibrate che si decideranno sui dettagli perchè i punti pesano, come pesavano quelli di prima. A livello mentale bisogna avere un alto tasso di attenzione e questo è indispensabile per domani sera. Sono convinto che i ragazzi metteranno in campo questo tipo di mentalità".
Sei diventato lo spauracchio degli allenatori avversari?
"Nessuno spauracchio. Sono modi di vedere le partite, analizzare le gare e cercare la strategia più giusta possibile. Cerchiamo di trovare soluzioni e cerchiamo di mettere in condizione i giocatori di esprimersi al meglio".
Le assenze non hanno mai pesato.
"Ho sempre pensato che i miei giocatori siano i più forti che potessi allenare, perchè è la verità. Dobbiamo migliorare nell'ultimo terzo di campo, una palla imbucata, un cross fatto bene, un attacco feroce, sono cose su cui lavoriamo e dobbiamo migliorare".
Malinovskyi?
"Mi aspetto uno step successivo: deve determinare. Ha le qualità per farlo".