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Bruges-Juventus 0-0: i bianconeri non graffiano, ma il punto li qualifica almeno ai play-off

Gara con poche occasioni per la squadra di Thiago Motta, che solo nel finale ha giocato la carta Vlahovic

Bruges – Cincischiando cincischiando, la Juventus s’è accontentata del traguardo minimo, cioè andare avanti in Champions nel vagone al traino. Giocherà di sicuro i play-off ma difficilmente andrà direttamente agli ottavi, anche se restano ancora residue possibilità: nel caso, andrà spedito un ringraziamento al Bologna che, battendo il Dortmund ha fatto un gran favore (come il Barcellona con il Benfica e il Monaco con l’Aston Villa). Ma è stata, per l’appunto, una Juve al minimo, che non ha mai messo in discussione l’indubbio valore del pareggino per andarsi a prendere il sogno di qualcosa di più e i rischi conseguenti. Ci si è annoiati ma il punticino ha fatto contenti tutti, i fiamminghi un poco di più.

«La cronaca della gara»

Thiago Motta il guardingo, primo tempo noiosissimo

Thiago Motta sta ancora studiando e ora lavora sull’impiego double face di Locatelli, usato oramai più come libero che come centrocampista, tant’è che in fase difensiva la Juventus era dichiaratamente schierata con il 5-4-1, applicando dunque un sistema di gioco (l’ultimo difensore alle spalle dei due marcatori diventa il mediano davanti a loro quando si tratta di avviare l’azione) molto in voga degli anni 90, quando entrò in concorrenza ideologica con il dogmatico 4-4-2 del sacchismo, che poi la spuntò. La lunga divagazione è anche un trucco per stendere un pietoso velo sul primo tempo della partita, nel quale la Juve è tornata a biascicare calcio come nelle sue giornate più noiose.

Un possesso palla platonico

Il possesso palla ha superato il 60% (è quel dato che fa sostenere a Thiago Motta che i suoi dominano sempre gli avversari?), ma è stato un gioco che è andato piano e tuttavia per niente lontano: le mezze ali Douglas Luiz e Koopmeiners hanno fatto circolare il pallone a ritmi lenti, i terzini non si sono sganciati, le ali hanno trovato la strada chiusa. Può essere che abbia inciso la preoccupazione per gli improvvisi strappi di gioco del Bruges, quelli con cui i belgi hanno conciato per le feste Sporting e Aston Villa, e in effetti i continui scatti del fastidiosissimo Jutglà hanno tenuto sulla corda la difesa juventina, ma rimane il fatto che il peso specifico dei giocatori fiamminghi era e resta decisamente inferiore rispetto a quelli della Juve, che doveva osare di più.

Nella ripresa lo spettacolo non decolla

Per emozionarsi un poco il pubblico ha dovuto aspettare la ripresa, aperta da un errore in disimpegno di Di Gregorio che ha avviato un’azione belga chiusa con un destro di Jutglà fuori di un niente. Il pericolo deve avere scosso i bianconeri, che hanno finalmente goduto di qualche iniziativa di Weah e soprattutto Mbangula, che ha costruito l’azione più pericolosa dei suoi, sprecata da Nico con movimento goffo in area e da Douglas Luiz con un tiro altissimo. Con i cambi, e dunque con la freschezza portata da una panchina di lusso, la Juve ha aumentato la pressione e tenuto il baricentro alto (il Bruges ha piazzato giusto un paio di contropiede: Nielsen ha tirato alto, Talbi è stato anticipato da Di Gregorio), ma il minimo sentore di pericolosità c’è stato solamente quando la palla è capitata sui piedi di Conceiçao e non perché gli schemi della Juve lo mettessero in condizione di giocare uno contro uno, anzi: è stato sempre raddoppiato e insomma quel barlume di pericolosità (la cosa migliore, un cross per Koopmeiners che di testa non ha colpito bene) è stato la conseguenza di un’iniziativa individuale, come anche il destro dal limite di Locatelli deviato in corner da Mignolet a 5’ dalla fine, unico tiro in porta di un nebbiosa partita da metà classifica.

Bruges-Juventus 0-0

Bruges (4-2-3-1) Mignolet 6.5– Sabbe 5.5 (24’ st Seys 6), Ordoñez 6.5, Mechele 6, De Cuyper 5.5 – Onyedika 6, Jashari 6 – Talbi 6 (45’ st Meijer sv), Vanaken 6.5, Tzolis 6.5 (33’ st Vetlesen sv) – Jutglà 6.5 (24’ st Nilsson 6.5). All. Hayen 6.

Juventus (4-3-3) Di Gregorio 5.5 – Savona 6, Gatti 6, Kalulu 6.5, Cambiaso 6 – Koopmeiners 5 (31’ st McKennie sv), Locatelli 6.5, Douglas Luiz 5.5 (31’ st Thuram sv) – Weah 5.5 (20’ st Conceiçao 6.5), Nico Gonzalez 5 (31’ st Vlahovic sv), Mbangula 6 (20’ st Yildiz 5.5). All. Thiago Motta 5.5.

Arbitro: Bastien (Fra) 6.5.

Note: ammoniti Koopmeiners, Conceiçao. Spettatori 30 mila circa.

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