CAGLIARI – È entrato e ha segnato. Lo ha fatto in famiglia, di fronte al fratello Sebastiano e al padrino Cristian Chivu, che lo ha cresciuto. Il primo gol in Serie A di Pio Esposito è arrivato all’82’ di una partita ancora aperta, con il Cagliari in crescita, determinato a pareggiare l’1-0 firmato in avvio da Lautaro, che contro i sardi vanta la statistica micidiale di 12 reti in altrettante partite. Ma era scritto: doveva essere la serata di Pio, non quella del capitano, e alla fine così è stato.
La partita
Il gigante bambino ha segnato con un piattone comodo, su assist deviato di Dimarco, dopo averci provato in modi complicati contro il Sassuolo, compresa una rovesciata. Chivu, che buttando in campo il suo pupillo lo aveva invitato a “giocare per la squadra, non solo per il gol”, quando ha visto la palla in rete ha esultato trasformando gli avambracci in due frenetici pistoni, rivolgendosi alla panchina. E oltre al gol del ventenne, che ha cresciuto nelle giovanili nerazzurre fin da ragazzino, il tecnico interista può gioire anche per la prestazione della sua squadra, schierata con in porta Pepo Martínez, promosso, e in fascia destra Luis Henrique, volenteroso ma ancora un po’ smarrito.
Una bella Inter nel primo tempo
Nel primo tempo si è vista la migliore Inter da quando l’ex terzino del Triplete la allena. I nerazzurri, ormai abbonati alla vittoria in terra sarda, hanno portato all’Unipol Domus un calcio verticale, veloce, più d’intuito che di ragionamento, a cui il Cagliari non ha saputo opporre nulla di davvero pericoloso. La squadra di Pisacane, che pure veniva da tre vittorie di fila contando il 4-1 al Frosinone in Coppa Italia, ha mostrato inevitabili limiti tecnici: i cagliaritani sanno sì palleggiare, aprire e lanciare, ma non sono in grado di farlo alla velocità degli interisti. In un intero tempo non hanno fatto un tiro né calciato un corner. E in tutta la partita non si sono fatti dare neppure lo straccio di un giallo, che sarebbe stato almeno prova di grinta. Ma la vera cattiva notizia per Pisacane è la distorsione al ginocchio, ancora da valutare, che ha costretto il Gallo Belotti a lasciare il campo prima della pausa.
I cambi nella ripresa
All’inizio della ripresa, Chivu ha tenuto in panchina l’ammonito Carlos Augusto, facendo entrare Dimarco, ripetendo poi lo schema quando il cartellino è toccato a Barella: fuori il cagliaritano e dentro Frattesi. Un grande classico di Inzaghi, a riprova della continuità nella gestione fra il vecchio e il nuovo allenatore. Nella stessa direzione va l’impiego di Bastoni, di nuovo libero di salire palla al piede come faceva con Simone in panchina. A scuotere il secondo tempo sono stati due pali, uno per parte: il primo colpito da Calhanoglu, il secondo da Folorunsho. Un terzo lo ha centrato Mkhitaryan, quando ormai Pio aveva già segnato il 2-0. Nel weekend in cui Milan e Napoli cercheranno di togliersi punti a vicenda, la vittoria di Cagliari per l’Inter pesa, perché segue il successo contro il Sassuolo e perché è arrivata senza subire gol: sette reti incassate in cinque partite non sono un buon passo di marcia, ma i segnali di miglioramento sono evidenti.
LA DIRETTA
Tabellino
Cagliari 0
Inter 2
Lautaro 9’ pt, P. Esposito 37’ st
Cagliari (4-2-3-1)
Caprile 6.5 – Luperto 5.5, Mina 5, Ze Pedro 6 (13’ st Felici 6), Obert 5.5 (32’ st Idrissi 5.5) – Deiola 5.5 (13’ st Gaetano 6), Adopo 5.5, – Folorunsho 6 (32’ st Borrelli 6), S. Esposito 6, Palestra 6.5 – Belotti 6 (44’ pt Prati 6). All. Pisacane 6
Inter (3-5-2)
Martinez 6 – Akanji 6.5, De Vrij 6, Bastoni 7 – Henrique 5.5 (27’ st Dumfries 6) , Barella 6 (19’ st Frattesi 6), Calhanoglu 6.5, Mkhitaryan 6.5, Augusto 6 (1’ st Dimarco 7) – Lautaro 7 (44’ st Bonny Sv), Thuram 6 (19’ st P. Esposito 7). All. Chivu 7
Arbitro: Piccinini 5.5
Note: Ammoniti Augusto, Barella. Spettatori 16.282