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Bologna in paradiso: un capolavoro di Orsolini all’ultimo minuto piega l’Inter 1-0

Al 94’ il colpo da Champions dell’Orso, entrato nel finale, e il Dall’Ara impazzisce. Esulta anche il Napoli per l’aggancio in testa. Italiano espulso per una lite con la panchina nerazzurra

BOLOGNA. Un colpo di classe e genio di Riccardo Orsolini manda al 94’ il Bologna in paradiso, e un po’ anche il Napoli. Un’Inter mediocre e sempre più piccina col passare dei minuti viene piegata all’ultimo sospiro da una mezza sforbiciata da spiaggia del fuoriclasse guastafeste rossoblù, alla sua dodicesima rete stagionale, e l’aggancio in testa al campionato degli azzurri di Conte è confermato: oggi sarebbe spareggio, come nel 1964, unico precedente, quando l’Inter perse proprio col Bologna all’Olimpico.

Cross di Miranda da sinistra, prolungato dalla testa di Bisseck nella tana dell’Orso – entrato solo nel finale, pensa te – che vola col magico mancino a tirar giù lo stadio in mezza rovesciata. Sorpresa delle sorprese, nella prima Pasqua in campo dal 1978 per il Bologna. Un epilogo spettacolare a una partita certo non spettacolare, molto equilibrata e anche sporca, tesa, di quelle pure confuse che possono essere decise solo da un colpo estemporaneo di un campione, ma questa volta il campione ce l’aveva il Bologna: uno che firma solo pezzi unici.

Si sbracciava a ragione a bordo campo Simone Inzaghi nel finale, esortando i suoi a non farsi schiacciare in area, e aveva intuito il pericolo nella coda di una partita avviata su un equo 0-0. Ma il Bologna non ha rubato niente e l’ha svoltata grazie ai cambi decisivi.

I nerazzurri persero in questo stadio lo scudetto del 2022: qui la partita è ancora aperta, ma rispetto ad allora s’è trovato davanti tutto un altro Bologna, di nuovo in zona Champions in attesa della Juve. Festa grande al Dall’Ara, con le note di Cremonini e Dalla che celebrano l’ennesima impresa di una stagione strepitosa e peccato per lui che l’artefice Vincenzo Italiano non se la sia potuta godere perché espulso all’inizio della ripresa: era andato a litigare con il vice di Inzaghi. Non succedeva dalla seconda guerra mondiale che i rossoblù segnassero per 13 partite consecutive in casa, era il campionato 1942-’43 quando nacque la leggenda del Bologna che tremare il mondo fa.

Oltre a Orsolini, tra i rossoblù ha svettato Lucumi, monumentale in difesa a riscattare la prova pessima di Bergamo. In una bella prova collettiva, su di un tono Ndoye, Odgaard, Dominguez, Miranda e Freuler. Dall’altra parte si salvano Acerbi, Pavard e Barella, nulla di più. Troppo poco per le fiammate rossoblù.

Primo tempo equilibrato: Dallinga spreca

L’Inter schiera 9/11 dei reduci dal mercoledì di Champions: indisponibile Thuram (mal sostituito da Correa) e in panchina Di Marco. Italiano, sempre privo di Skorupski, Ferguson e Calabria, recupera Odgaard e sceglie di tener fuori il suo capocannoniere Orsolini. Entrambe le squadre amano avere la palla tra i piedi (sono le prime della serie A per possesso palla, con la Juve) e fanno un po’ per uno. Il Bologna si prende la fetta più grossa al centro del primo tempo ma non stacca dividendi.

L’Inter è pericolosa in avvio al 3’ con un pallonetto di Lautaro alzato da Ravaglia e un colpo di testa di Carlos Augusto sul successivo corner fuori di poco. Poi inizia un lungo monologo rossoblù, ma il pressing che soffoca i campioni d’Italia nella loro trequarti produce molti tiri e solo una vera occasione – la più grossa della frazione in assoluto – sciupata da Dallinga al 28’: su cross basso di Ndoye da sinistra l’olandese si fa rimpallare una discutibile volée ravvicinata da Pavard. Per il resto da registrare due tiri sballati di Miranda da buona posizione e uno troppo centrale di Aebischer dal limite, sempre servito da uno Ndoye scatenato che Bastoni riesce a fermare solo con le brutte.

Nell’ultima parte prima dell’intervallo Holm salva al 31’ su Carlos Augusto, che sceglie il cross anziché la battuta, mentre Bastoni inzucca alto al 34’ su corner.

Ripresa a nervi tesi: Italiano espulso, capolavoro Orsolini

Dopo un tiro fuori a testa (Correa e Dominguez) al 13’ saltano i nervi a Vincenzo Italiano che, dopo un fallo fischiato a Lucumi, arriva fino davanti alla panchina nerazzurra per polemizzare sotto al naso del vice di Inzaghi, Massimiliano Farris. L’arbitro Colombo non ha dubbi, rosso a entrambi. Gli animi si infiammano e Inzaghi pensa bene di levare i suoi due ammoniti, Bastoni e Mkhitaryan, mentre Italiano dalla tribuna spende Orsolini prima e poi Cambiaghi-Castro per gli ultimi minuti di un match che si fa sempre più caotico e sporco. E’ proprio Cambiaghi all’86’ a colpire di testa fuori da buona posizione forse la migliore opportunità di tutto il secondo tempo per entrambe (dopo un’uscita a vuoto di Ravaglia, ostacolato però fallosamente da Lautaro). L’ex Marko Arnautovic entra all’88’ (fischiato e poi anche ammonito) nel flipperone impazzito degli ultimi giri dove tutto può accadere: lo stadio invoca un mani da rigore di che non esiste neanche al Var, con tutta la cattiva volontà, e dopo qualche mischione da brividi col Bologna che spinge e l’Inter che va in affanno, arriva nell’ultimo minuto di recupero la prodezza di Riccardo Orsolini che può cambiare la storia del campionato.

Bologna-Inter 1-0

Bologna (4-2-3-1): Ravaglia 6 – Holm 6.5, Beukema 7, Lucumi 7.5, Miranda 7 – Freuler 7, Aebischer 6.5 (43’st Moro sv) – Ndoye 6.5 (31’st Cambiaghi 6.5), Odgaard 6.5 (44’st Fabbian sv), Dominguez 6 (25’st Orsolini 8) – Dallinga 6 (31’st Castro 6). All.: Italiano 7.5

Inter (3-5-2): Sommer 6 – Pavard 6.5, Acerbi 6, Bastoni 6 (19’st Dimarco 5.5) – Darmian 5.5 (43’st Bisseck sv), Barella 5.5, Calhanoglu 5.5, Mkhitaryan 5.5 (19’st Frattesi 5.5), Carlos Augusto 6 – Correa 5 (24’st Taremi 5), Lautaro 5 (43’st Arnautovic sv). All.: S. Inzaghi 5

Arbitro: Colombo 6

Reti: 49’st Orsolini

Note: ammoniti Mkhitaryan, Bastoni, Correa (dalla panchina), Arnautovic, Orsolini. Espulso Italiano. Spettatori 31978

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