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Genoa, brividi Vogliacco: “Il mio gol all’Inter, il derby, il sogno Europa”

Non aveva mai segnato in serie A, non vede l’ora di disputare la stracittadina, ma soprattutto la grande aspirazione: “Giocare le coppe con questa maglia”

In campo con i compagni. Per Ekuban è la notizia più bella. L’infortunio all’adduttore è ormai alle spalle e l’attaccante ieri si è allenato con la squadra. La convocazione per la sfida di sabato sera a Monza è sempre più vicina e per Gilardino, che potrà contare sul neo acquisto Pinamonti, è un’ottima notizia visto che amplia maggiormente le opzioni offensive e le scelte a disposizione.

Sfida a Monza che vedrà come direttore di gara Mariani di Aprilia ma soprattutto, oltre al consueto supporto del popolo rossoblù con il settore ospiti andato esaurito il giorno della messa in vendita, anche l’esordio della seconda maglia. Un vero e proprio omaggio agli anni ‘80 con una casacca che è stata promossa a pieni voti dai tifosi e che vede il ritorno di un simbolo che ha segnato un’era: il Gallinaccio.

La maglia è bianca, con dettagli rossoblù lungo le spalle e i fianchi, ma soprattutto ripresenta l’immagine stilizzata del Grifone sul petto dopo oltre 40 anni. Il Gallinaccio rappresenta in pieno il Genoa del decennio Ottanta. Lanciato in realtà nel 1979 dall’allora presidente Renzo Fossati, il simbolo, dopo un’iniziale ritrosia da parte della tifoseria rossoblù, divenne un classico ed è entrato nell’immaginario collettivo di quel Genoa.

Quello attuale intanto si coccola un giocatore che in quegli anni avrebbe strappato applausi così come accade adesso: Alessandro Vogliacco. Il difensore rossoblù contro l’Inter ha segnato il primo gol in carriera e in serie A, diventando suo malgrado il personaggio della settimana e ieri è stato intervistato da Radio Serie A, la radio della Lega Calcio. «Sono contento che dopo tante prese in giro dei compagni sia arrivato questo gol. Ho provato ad immaginarlo e sognarlo per tanto tempo. Un’emozione indescrivibile con in tribuna tutta la mia famiglia – ha raccontato – lo dedico a mio fratello, a mia moglie, mia figlia e mia cognata. Ho messo le mani all’orecchio sotto la gradinata perché c’è un legame speciale con i nostri tifosi. Porterò dentro queste sensazioni per tutta la vita. E’ stata una rete d’istinto, di voglia, ho avuto anche un pizzico di fortuna, ma appena ho visto la palla sono scattato per buttarla dentro».

Un gol che suggella una crescita costante, frenata la scorsa stagione da un infortunio patito ad agosto che lo ha tenuto lontano a lungo, ma Gilardino appena ha potuto gli ha dato fiducia e Vogliacco ha ripagato il tecnico. «Il mister è una persona per bene. Ci fidiamo di lui, lo seguiamo in tutto. E’ un allenatore che cura i dettagli, prepara benissimo le partite, aggiunge sempre qualcosa di nuovo mese per mese e sta già diventando esperto. Lo stimiamo moltissimo».

Vogliacco cuore Genoa attende ora il derby di Coppa Italia. «Non avevo mai vissuto un’attesa simile. Manca più di un mese e in città si parla solo di quello. Genova vive di calcio. Faremo di tutto per rendere felici i tifosi rossoblù. Sono sicuro che sarà una bella giornata ed è già una vittoria per tutta la città di Genova». Ma soprattutto un sogno: «Vedere il Genoa in Europa, però bisogna essere realisti e lavorare con umiltà. Piedi per terra e battagliare in ogni partita per essere protagonisti e cercare di mettere in difficoltà tutti come abbiamo fatto con l’Inter. Vogliamo ripetere lo scorso campionato e se possibile aggiungere qualcosa in più». E per aggiungere qualcosa di più il primo passo sarà fare risultato contro il Monza che l’anno scorso riuscì a conquistare bottino pieno sia all’andata che al ritorno.

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