Vratislav Gresko, suo malgrado protagonista in negativo nell’ormai celebre 5 maggio 2002, sfociato nel dramma sportivo interista e nello Scudetto vinto dalla Juve all’ultimo respiro, è tornato a parlare di Inter.
In quel Lazio-Inter terminato 4-2, l’acuto finale di biancocelesti portò propria la firma di Simone Inzaghi, attuale timoniere nerazzurro:
“Inzaghi è bravo, spero vinca lo Scudetto”. Ha dichiarato l’ex difensore a ‘Cronache di spogliatoio’.
Riavvolgendo il nastro a quella sfida nefasta per i colori nerazzurri, il focus non può che finire sui suoi errori che spianarono la strada alla rimonta laziale:
“Due gol sono stati colpa mia, e quindi? Potremmo parlare ore di ciò che è successo quel giorno. Continuo a dire che quel titolo ci è sfuggito prima, con la sconfitta contro l’Atalanta in casa e con il pareggio al Bentegodi con il Chievo. Ma non mi importa più nulla, davvero”.
Il 5 maggio, però, è ormai acqua passata:
“Una caccia al colpevole mai vista, anche perché purtroppo, in carriera, ho perso altri due scudetti all’ultima giornata. Il primo in Slovacchia, il secondo in Germania con il Bayer Leverkusen. Perdemmo 2-0 contro l’Unterhaching, una squadra che oggi gioca in C”.
“Il 5 maggio è il mio passato, ora vado avanti. Anche perché nessuno dei compagni mi ha detto qualcosa quel giorno, anzi. Ognuno ha la sua versione”.
Smentita categorica, invece, a proposito delle parole dell’ex compagno Nicola Ventola:
“Ti riferisci alle parole di Nicola Ventola, vero? Di quando ha detto che il 6 maggio sono uscito in centro a fare shopping. E che se non ci fosse stata la polizia avrei preso qualche schiaffo dai tifosi. Beh, non è vero. Non so dove l’ha sentita”.