“L'arrivo di CR7 alla Juve? All'interno di un club possono esserci posizioni diverse, ma questo non vuol dire che io ero contrario totalmente al suo arrivo a Torino. Ronaldo era un'icona, è un campione, poi bisogna valutare l'operazione anche in un contesto economico-finanziario, però quello non è stato l'elemento di divorzio fra me e la Juventus”. Così è intervenuto Giuseppe Marotta, Amministratore Delegato dell’Inter, questa mattina su RadioRai, sul caso Ronaldo che sta tenendo banco dopo lo sfogo di “Sium” ai microfoni dei giornalisti. “Credo che il mio ciclo fosse verso la fine, il mondo del calcio è bello anche da questo punto di vista. Lo sfogo di Ronaldo contro lo United? Credo che faccia parte dell'amore e della passione che ha per il calcio – prosegue Marotta -: per lui questo sport ha rappresentato tutto, difficile convivere con un declino, soprattutto fisico, perché l'anagrafe non si cancella e a 37 anni i riflessi agonistici sono diversi, si fa molta più fatica e le scelte degli allenatori sono condizionate. Non è facile per i grandi campioni accompagnarsi verso la fine della carriera. Posso capirlo sotto il profilo umano, ma dall'altra parte c'è una programmazione societaria che va rispettata”.
Marotta passa poi a commentare l’oscura vicenda che ha portato all’arresto del Procuratore Capo degli arbitri, Rosario D’Onofrio: "Domani il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha convocato un Consiglio federale d'urgenza – sottolinea Marotta – la vicenda del procuratore capo dell'Aia è una pagina molto, molto triste, una delle più brutte pagine della storia del calcio italiano. Sono certo che Gravina riuscirà a risolverla nel migliore dei modi, alla luce del fatto che siamo davanti ad un caso inedito”.
Si è parlato infine di classifica e, finalmente, di calcio giocato: “Anche l'anno scorso il Napoli era in testa, oggi ha 5 punti in più, ma ci sono 23 partite e 69 punti a disposizione, dunque non può essere determinante la giornata del 4 gennaio 2023, o la nostra sfida contro il Napoli. Non bisogna sottovalutare anche la difficoltà che le squadre di provincia ti mettono davanti, bisogna piuttosto migliorare nelle prestazioni. Sarà fondamentale – conclude Marotta – vedere in che condizione ci ritroveremo a gennaio, dopo il mondiale”.