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La rinascita del Newcastle: tre vittorie di fila, la salvezza ora è più vicina

La formazione di Howe si è finalmente tirata fuori dalle sabbie mobili. L’eroe è Kieran Trippier, che però contro il Villa si è rotto un piede.

Non è ancora il Newcastle saudita. Quello arriverà in un secondo momento, magari a partire dalla prossima stagione, se tutto andrà per il meglio in questa. Intanto, la prima missione è quella di stringere i denti. Salvare la pelle in Premier League, evitare la figuraccia di una nuova retrocessione dopo quella del 2009 e iniziare a programmare un futuro che si prospetta roseo.

La macchina sta iniziando a partire, finalmente. In zona retrocessione praticamente per tutto il campionato, il Newcastle si è tirato fuori dalle sabbie mobili. Il successo di misura di sabato sull’Aston Villa, 1-0 al St. James’ Park, è il terzo di fila per la formazione di Eddie Howe, manager che i Magpies hanno scelto qualche settimana fa in sostituzione di Steve Bruce.

Non è l’allenatore dei sogni, Howe. Pragmatico, poco propenso ai salti pindarici. Qualcuno si sarebbe atteso un profilo alla Antonio Conte, ma la grandeur può aspettare. Non fa impazzire nemmeno il neo zelandese Chris Wood, arrivato dal Burnley. Sono acquisti di alti livello, invece, Bruno Guimarães e Kieran Trippier, i due volti nuovi di gennaio. Il primo è stato pagato una quarantina di milioni al Lione, ma per il momento non è mai partito dall’inizio; il secondo ha avuto un impatto devastante, diventando immediatamente uno dei preferiti del St. James’ Park.

Domenica l’ha risolta lui contro l’Aston Villa. Ancora una volta su calcio di punizione, la specialità della casa, come aveva già fatto pochi giorni prima contro l’Everton. Nazionale inglese, piede destro delicatissimo, autore del cross per Shaw che lo scorso 11 luglio costrinse l’Italia a rincorrere dopo pochissimi secondi a Wembley, a Madrid aveva perso completamente spazio con Simeone. Ha così scelto di tornare in patria, per sposare un progetto nuovo e ambiziosissimo. I fatti gli stanno dando ragione.

“Ho giocato in parecchi stadi nel corso della mia carriera – diceva Trippier dopo la gara contro l’Everton – e credevo che quello dell’Atletico Madrid fosse elettrico. Ma qui è qualcosa che – sono onesto, non lo sto dicendo tanto per dire – non avevo mai provato prima”.

Il problema vero è che, ironia della sorte, proprio Trippier sarà essere costretto a uno stop non banale. Già in dubbio contro l’Aston Villa per un problema a un polpaccio, dopo pochi minuti nel corso della ripresa è stato sostituito per un colpo a un piede. “Dita incrociate, speriamo non ci sia nulla di rotto”, ha pregato Howe. L’immagine del terzino in stampelle, però, non faceva presagire nulla di buono. Puntuale come una tassa da pagare, ecco la conferma del club: frattura.

È una macchia che disturba il miglior momento stagionale del Newcastle. Il peggiore, i bianconeri lo avevano vissuto lo scorso 8 gennaio: 0-1 casalingo contro il Cambridge United, formazione attualmente sedicesima nella League One, la terza serie inglese, e inopinata eliminazione dalla FA Cup. Sembrava non esserci una luce in fondo al tunnel, complici i contemporanei risultati negativi in Premier League. Nonostante il cambio di proprietà, nonostante gli acquisti invernali. E invece.

E invece, ecco la svolta: 1-0 in casa del Leeds, 3-1 in rimonta sull’Everton, 1-0 all’Aston Villa. Una striscia di vittorie che ha consentito al Newcastle non solo di uscire dalla zona retrocessione, ma anche e soprattutto di portarsi a +4, con una partita in meno, sul Norwich terzultimo. Lo spettro della Championship, un paradosso per il nuovo club più ricco del mondo, fa un po’ meno paura. E anche il presente. Il futuro, quello, sta finalmente per avere inizio.

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