Risposte dirette. E una precisazione. “Non mi piace tanto parlare di me”. Vanja Milinkovic-Savic si presenta al mondo Napoli senza frasi ad effetto, ma con la voglia di voler far bene in maglia azzurra. “A un allenatore come Conte non potevo dire no. Ho saputo dell’interesse da marzo e sinceramente ho voluto fortemente questa maglia”. La concorrenza con Meret lo stimola: “Al momento non mi sento né il numero uno, né il numero due. Penso soltanto a lavorare”.
È una bella sfida essere al Napoli con Meret?
“Assolutamente sì, sarà una sfida importante”.
Quanto ha inciso la possibilità di fare la Champions nella scelta del Napoli?
“Ha inciso molto, non l’ho mai fatta e sarà una bellissima esperienza”.
Ha già legato con qualche compagno di squadra? Com’è l’approccio con il lavoro di Conte?
“Dal primo giorno ho subito visto un gruppo molto aperto. Mi sono sentito subito il benvenuto. È stato molto facile integrarsi. Non ho problemi con il lavoro di Conte”.
Quando ha saputo dell’interesse del Napoli?
“A marzo. E da allora ho voluto fortemente il Napoli”.
Qual è stata la parata più importante della carriera?
“Il rigore parato a Pulisic”.
Quanto ha inciso la stima di Conte nella sua scelta? Le ha chiesto qualcosa di particolare?
“Mi ha chiesto soltanto di lavorare tanto da quando sono arrivato. Per il resto non abbiamo parlato ancora. Sicuramente quando ti chiama un allenatore come Conte non si può dire no”.
Si sente il dodicesimo?
“Per il momento non mi sento né il numero uno, né il secondo. Siamo qui per lavorare”.
Perché ha scelto il Napoli?
“Sono venuto nella squadra campione d’Italia”.
Qual è il suo pregio? Qual è il suo difetto?
“Non mi analizzo tanto, non mi piace parlare di me”.
C’è un portiere al quale si ispira?
“L’avevo detto già una volta. Da ragazzino sono cresciuto con i video di Abbiati”.
Cerca di velocizzare il gioco anche con i lanci con le mani. Per questo Conte l’ha voluto?
“Lo dovete chiedere a lui”.
È una responsabilità giocare nella squadra che ha avuto la miglior difesa d’Europa?
“Non sento la pressione. Sarà soltanto un piacere”.
Cosa fa nel tempo libero?
“Gioco con il mio cane e sto in famiglia. Non pratico altri sport oltre al calcio”.
Ha sostituito Meret alla Spal e adesso vi ritrovate al Napoli.
“Mi fa solo piacere lavorare con lui”.
Può tagliare la barca in caso di uno scudetto o di una Champions?
“Non credo, ma se devo farlo per vincere lo scudetto, la taglio. Per la Champions – sorride – pure un braccio. Farò del mio meglio per il Napoli. Devo dare sicurezza ai miei compagni”
Lei è scaramantico?
“Non lo sono affatto”.
C’è una differenza tra l’essere il portiere di una grande squadra rispetto a una che ha altri obiettivi?
“Il gioco è completamente differente. È facile metterti in mostra quando hai 10-12 tiri a partita da fronteggiare, in una grande devi avere una concentrazione diversa e farti trovare pronto”.