Con – di fatto – tutti i 32 preconvocati tesserati nel campionato autoctono, per l'Arabia Saudita è stato molto semplice impostare una preparazione al Mondiale di Qatar 2022, previsto tra novembre e dicembre, con ampio margine e senza dover rendere conto alle varie federazioni calcistiche straniere. A questo proposito, il massimo torneo saudita (in sviluppo da agosto a maggio) è stato interrotto già lo scorso 16 ottobre, all'ottava giornata – con la nazionale timonata dal francese Hervé Renard in ritiro ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, già il giorno successivi, lunedì 17.
Qui, i Figli del Deserto hanno già disputato tre amichevoli, vincendo 1-0 contro la Macedonia del Nord e pareggiando contro l'Albania di Edy Reja (1-1) e 0-0 contro Honduras. In programma, ora, atri test-match al cospetto di Islanda (domenica 6 novembre), Panama (giovedì 10) e Croazia (mercoledì 16). L'elemento di maggiore qualità del gruppo, in attesa delle convocazioni ufficiali, è certamente il prolifico esterno offensivo mancino Salem Al-Dawsari, bandiera dell Al-Hilal di Riad e che, nel 2018, provò – senza successo – l'esperienza europea col Villarreal. L'Arabia Saudita – inserita nel proibitivo gruppo C con Argentina, Messico e Polonia – è mossa dall'ulteriore obiettivo a ben figurare dati i rapporti diplomatici non esattamente idilliaci col vicino di casa Qatar.