Tra Pippo Inzaghi e Allegri non scorre buon sangue. E l’ex giocatore del Milan lo ricorda ancora una volta nella sua autobiografia “Il momento giusto”. Senza Allegri in panchina la sua carriera da giocatore sarebbe durata un anno in più.
“Era stato Allegri a chiudere la mia carriera da giocatore – scrive Inzaghi –. Io e il Milan, infatti, nella primavera del 2012 avevamo trovato un accordo per prolungare di un anno il mio contratto. Io sarei stato un importante collante nello spogliatoio che nel giro di poco tempo aveva perso Maldini, Pirlo, Nesta, Gattuso, Seedorf. Elementi di spessore che avevano lasciato un vuoto profondo. Non avrei accampato alcuna pretesa… Galliani era felice di aver trovato insieme a me questa soluzione. Allegri invece la bocciò, non mi voleva più nello spogliatoio e lo disse al dirigente chiedendo che non mi fosse rinnovato il contratto. Per me fu una mazzata”.
E pochi mesi dopo, per la precisione a settembre 2012, i due arrivano quasi alle mani quando si incontrano al centro di allenamenti Vismara, dove Inzaghi allenava gli Allievi del Milan. Allora il Milan cercò di minimizzare l’incidente.